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Cronaca

Salerno, prelievo multiorgani su una donna al Ruggi d'Aragona

Nella giornata di lunedì la donna, proveniente dal napoletano, è stata portata al Pronto Soccorso di Salerno per una emorragia cerebrale massiva, che ha immediatamente fatto comprendere ai medici l’irreversibilità della sua condizione

E’ durato tutta la notte il prelievo d’organi su una donna di cinquant’anni effettuato al plesso “Ruggi” di Salerno grazie alla collaborazione di tutto il personale della Rianimazione e con il coordinamento della Direzione Medica di presidio.

L’intervento

Nella giornata di lunedì la donna, proveniente dal napoletano, è stata portata al Pronto Soccorso di Salerno per una emorragia cerebrale massiva, che ha immediatamente fatto comprendere ai medici l’irreversibilità della sua condizione. Ricoverata in Rianimazione, è stato contattato il CTR (Centro Trapianti Regionale) che ha verificato sul SIT (Sistema Informativo Trapianti) la posizione della donna risultata registrata come donatrice. Per sua volontà, quindi, appena è giunta la morte cerebrale, la macchina operativa del Coordinamento per le Donazioni d’Organo è entrata in funzione con l’attivazione dell’osservazione di morte, terminata alle 21. Sono giunte, quindi, equipe chirurgiche provenienti da tutt’Italia che hanno dato corso alle operazioni di prelievo degli organi, compreso il cuore, andando a coprire ben due emergenze nazionali.  “Un lavoro incessante che – fanno sapere dal Ruggi - ha visto tutto il personale della Rianimazione , medici ed infermieri, impegnato affinché gli importanti interventi andassero tutti a buon fine, rinunciando anche ad andare a casa a fine turno pur di essere d’aiuto”.

Il commento

Il commissario straordinario Vincenzo D’Amato dichiara: “Esprimo a nome mio e di tutta l’Azienda un pensiero di cordoglio e vicinanza alla famiglia della donatrice. Con questo gesto d’ amore per il prossimo, questa donna ha contribuito a diffondere la cultura della solidarietà. Siamo certi che il dolore per la perdita subita da questa famiglia sarà almeno in parte alleviato dalla consapevolezza di aver offerto una nuova opportunità di vita a tante altre persone sofferenti. Sicuramente con questo atto d’amore sono state salvate le vite di due persone”.

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