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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Abbandonata dai genitori, il Tribunale concede l'affidamento alla baby sitter

La vicenda di cui si è occupata la sezione minorile a Salerno era concentrata sull'affidamento chiesto da una baby sitter per una bimba di cinque mesi, abbandonata da tempo dai genitori che si ripresentarono dopo poco, per portarla nel suo paese d'origine

Abbandonata dai genitori e adottata dalla baby sitter. Quello che doveva essere un lavoro di appena cinque mesi, con visite distribuite in poche ore al giorno, si è trasformato ora in un lavoro che durerà tutta la vita. Sono i contorni di una vicenda affrontata dal Tribunale dei minori di Salerno, che ha deciso che una tata, insieme al marito, potesse avere facoltà di adottare una bambina di cinque mesi, trascurata e abbandonata dai propri genitori. La storia comincia qualche anno fa, quando una domestica prende servizio in una casa, per accudire e seguire una neonata. A chiamarla è la madre, nei primi tempi impegnata per poi - con il tempo - risultare sempre più assente nei confronti della figlia piccola. A distanza di mesi, in quella casa arriva anche il padre, uno straniero, che non aveva mai conosciuto la figlia. Nel mese di aprile 2014, invece, la madre naturale della piccola avvia l'iter per ottenere un certificato per far espatriare la minore. La tata, insieme al marito - affezionatasi a quella bimba e vedendo l'assenza di controllo dei genitori - chiedono un affidamento in loro favore. Ottengono un rifiuto, perchè pare che il padre naturale volesse riportare la piccola nel suo paese d'origine. In India.  

La circostanza non convince però la domestica e il marito, che presi dai dubbi, presentano un esposto alla procura dei minori. La premessa: entrambi hanno già cinque figli. Per la pratica, si affidano agli avvocati Antonella De Luca e Orlando Caponigro, che presentano istanza di adozione. A svolgere le indagini del caso sono gli assistenti sociali, che in base a quanto raccolto inibiscono ai genitori naturali le visite alla piccola, che resta invece in casa dell'altra coppia. Nella sentenza, il Tribunale ha applicato la norma che favorisce la “continuità affettiva” e salvuaguarda il percorso di crescita del minore, accudita praticamente nei suoi primi mesi di vita esclusivamente grazie all'altra coppia. La decisione dei giudici non era tuttavia scontata, in considerazione del rifiuto dei genitori naturali a procedere all'affidamento e per le condizioni economiche della coppia, insieme ad una differenza di età - almeno quarant'anni - che porta al superamento di quanto previsto dalla stessa legge. In caso contrario, molti sarebbero stati i rischi: il primo che la minore fosse finita in un orfanotrofio. La natura dell'esposto era stata giustificata anche dalla comparsa improvvisa dei genitori naturali, con il padre deciso a scattare foto alla figlia, per poi pubblicarle sui social e infine, prenderla con se per presentarla ai suoi parenti indiani. La piccola ha ora una nuova famiglia.

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