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Cronaca

San Pietro a Corte: viaggio nel cuore dell'antica Salerno

La chiesa di San Pietro a Corte, nel cuore del centro storico, sembra voler 'parlare' alla cittadinanza di quel che il capoluogo campano ha vissuto dalla sua origine fino ai tempi più moderni presentando l'alternarsi dei secoli che l'hanno più segnata

Non tutti immaginano che all’interno di una chiesa possa esistere un vero e proprio racconto storico-geologico delle diverse epoche vissute da una città: a Salerno la chiesa di San Pietro a Corte, nel cuore del centro storico, sembra voler ‘parlare’ alla cittadinanza di quel che il capoluogo campano ha vissuto dalla sua origine fino ai tempi più moderni presentando l’alternarsi dei secoli che l’hanno più segnata attraverso la formazione di varie stratificazioni verticali. Oggi San Pietro a Corte fa parte della storia di Salerno e, insieme alla cappella di S.Anna e all’Ipogeo, forma un vero e proprio complesso monumentale che solo da pochi anni i salernitani hanno imparato a conoscere e apprezzare in tutta la sua magnificenza: edificata in età longobarda per volontà del principe Arechi II, i resti della chiesa rappresentano a oggi uno dei più importanti documenti architettonici di epoca medievale nonché un unicum nel suo genere. La corte del principe Arechi elesse e rese la struttura una tra le più prestigiose del dominio longobardo: a dimostrare l’importanza ricoperta dal complesso, è la sua stessa architettura. La chiesa, infatti, per il principe longobardo divenne da subito una sorta di cappella privata che fu dedicata ai Santi Pietro e Paolo.

I grossi pilastri presenti nell’aula superiore, un tempo di rappresentanza, poggiano direttamente su quello che fu il frigidarium dell’antico complesso termale di età romana. Le terme di epoca flavia-traianea, su cui la chiesa si sviluppa, raggiungevano un’altezza di quasi tredici metri e si caratterizzavano per la copertura a volte a botte e volte a crociera, mentre a illuminare lo spazio interno furono creati dei grandi finestroni. In età cristiana, le comunità della città iniziarono a usare l’edificio termale come sepolcro per i personaggi cittadini più rilevanti e come luogo di culto. Con l’intervento di Arechi II, quindi, si assiste alla demolizione delle volte e alla creazione della Cappella Palatina. Durante il Medioevo, l’ambiente fu designato quale luogo ideale per le riunioni del Parlamento e qui si svolgevano anche le cerimonie di laurea della Scuola Medica Salernitana. Lo scalone d’ingresso apparirà solo in tarda epoca, nel ‘700, mentre durante la Prima Guerra Mondiale divenne deposito militare finché nel 1939 venne concessa alla confraternita di Santo Stefano. Fino agli anni ’50 all’interno della chiesa lavoravano un fornaio e un carbonaio, e solo a partire dagli anni ’70 la Sovrintendenza ha intrapreso il suo lavoro di restauro e scavo. Chi visita oggi San Pietro a Corte potrà vivere un’esperienza unica di un vero e proprio viaggio nel passato attraverso quattro epoche diverse che hanno segnato, nel bene e nel male, la storia della città.

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