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Cronaca Sarno

Bullismo a Sarno, sequestrarono e denigrarono minore: assolto l'unico maggiorenne

La sentenza è stata emessa ieri dal collegio del presidente Donnarumma, presso il  Tribunale di Nocera Inferiore. Un episodio di bullismo, datato 2008, con i minori imputati e processati a parte in virtù della loro età

E' stato assolto dalle accuse di lesioni e sequestro di persona N.P. , ventinovenne di Sarno, processato perchè ritenuto a capo di una banda di minori che consumò violenza verso un altro ragazzino, nel centro di Sarno. La sentenza è stata emessa ieri dal collegio del presidente Donnarumma, presso il  Tribunale di Nocera Inferiore. Un episodio di bullismo, datato 2008, con i minori imputati e processati a parte in virtù della loro età. La batteria entrò in azione il trenta ottobre 2008 contro D. T. , prima avvicinandolo e poi costringendolo a consegnare la sua bici dietro minaccia. Di fronte alle esitazioni e al disagio della vittima, la banda gliela sottrasse con forza, lanciandola dagli spalti di piazza V maggio, nel centro di Sarno. Per poi riprenderla e lanciarla nuovamente in una fontana pubblica poco distante. Poi costrinsero la vittima a seguirli, impedendogli di potersi allontanare.

Il tentativo di fuga e la nuova aggressione

Il periodo che fu circoscritto per il reato di sequestro di persona fu ricostruito dalle undici di quel giorno fino alle quindici. Dopo una serie di resistenze mosse dalla disperaizone, secondo una denuncia poi raccolta dagli inquirenti, il ragazzino riuscì a recuperare la bici per provare la fuga. Ma il suo tentativo fu interrotto da una nuova aggressione fisica da parte del branco. Agli atti processuali erano allegate le documentazioni sanitarie che attestavano parte dell’accaduto con tre giorni di prognosi disposti dai medici del pronto soccorso dell’ospedale per D.T. La giovane gang era composta da sarnesi minorenni, capitanati secondo l'accusa da N.P. , l'unico maggiorenne. Difeso nel processo dall'avvocato Antonio Carrella. Ieri la sentenza di assoluzione, in attesa di leggere le motivazioni. L'ultimo testimone ascoltato dal dibattimento aveva riferito del litigio tra il gruppo e la vittima, non chiarendo del tutto il ruolo del maggiorenne

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