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Cronaca Sarno

Liquami industriali sversati per strada: a processo un imprenditore

La circostanza confluita in un fascicolo della Procura di Nocera Inferiore dopo una delle tante denunce presentata da comitati e residenti. All'epoca, già impegnati a denunciare all'autorità il presunto stato d'inquinamento delle fabbriche Biogas

Avrebbe smaltito e consentito di sversare liquidi nauseabondi di provenienza industriale per strada, causando non pochi disagi a famiglie e residenti. Con queste accuse è stato citato in giudizio un imprenditore di 60 anni. La procura di Nocera Inferiore gli contesta il reato di getto pericoloso di cose, disciplinato dall'articolo 647 del codice penale, in qualità di legale rappresentante della società finita nel mirino della magistratura, in passato, per lo "scandalo" Biogas in località Foce a Sarno. I fatti sono riconducibili al 27 giugno 2016, con l'uomo che in località via Vecchia Palma, avrebbe «imbrattato la sede stradale, causando molestie ai residenti». Circostanza che fu denunciata più volte dai comitati di quartiere a Sarno e dall'associazione Italia Nostra. Proprio da quegli esposti, la procura nocerina aveva aperto un fascicolo per violazione della legge in maniera ambientale, con l'ipotesi accusatoria verso ter persone di aver eseguito o comunque consentito a realizzazione di opere senza l’autorizzazione unica regionale prevista e del relativo permesso, e in particolare per aver realizzato in località Foce due separati impianti di biogas-biomassa, che in realtà, avrebbero costituito un unico impianto complessivo, di potenza superiore a 2 Mwe, in modo da eludere, con la ripartizione effettuata artatamente, l’autorizzazione unica necessaria. Secondo denuncia, i tre avrebbero installato o predisposto con relativo esercizio senza la prescritta autorizzazione, un deposito di trinciato di mais di 6500 metri cubi, fonte di emissioni in atmosfera, privo di sistema di captazione o abbattimento delle emissioni prodotte, situato nell’impianto al centro dell’indagine. La stessa fu poi archiviata dal gip, in assenza di prove che determinassero un livello di inquinamento pari a configurare un danno di tipo ambientale. Giorni fa, per un episodio isolato, è stato invece citato a giudizio un imprenditore per uno dei tanti aspetti denunciati in passato dai comitati della zona

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