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Cronaca Scafati

"Nuovi cellulari per Aliberti", ecco perchè l'Antimafia chiese di nuovo il carcere

C'è anche questa motivazione con le quali la Dia ha chiesto e ottenuto il ritorno in carcere per l'ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, ai domiciliari dal mese di febbraio per l'inchiesta "Sarastra

Un telefono per comunicare con l'esterno. C'è anche questa motivazione con le quali la Dia ha chiesto e ottenuto il ritorno in carcere per l'ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, ai domiciliari dal mese di febbraio per l'inchiesta "Sarastra". Da indagini, l'ex primo cittadino avrebbe potuto beneficiare di alcuni telefoni cellulari, con schede Sim bianche, per parlare con amici e parenti. L'idea sarebbe venuta al fratello, Nello Maurizio Aliberti, anch'egli indagato nell'inchiesta "Satyricon" oltre che "Sarastra", che intercettato in auto, avrebbe fatto riferimento a nuovi smartphone da far recapitare in Abruzzo al fratello. 

Lettere e telefoni proibiti

Oltre ai telefoni, la Procura cita anche l'esistenza di alcune lettere inviate dall’Abruzzo in Campania dall'ex sindaco di Scafati. Il motivo è il medesimo: lavorare sulla difesa del processo "Sarastra", concentrato su un presunto scambio elettorale politico mafioso tra il mondo della politica e quello della camorra. E il cui dibattimento si aprirà ufficialmente nelle prossime settimane, il 4 luglio. Gli imputati sono stati tutti esponenti della macchina amministrativo-politica comunale, parte del gruppo dirigente costruito negli anni di sindacato da Aliberti, ritenuto dalla Procura antimafia il deus ex machina di un sistema di potere sceso a patti con il clan. Nel processo, l'ex sindaco è difeso dagli avvocati Giuseppe Pepe e Silverio Sica

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