Per la morte di Emanuele Manzo c'è un indagato: l'amico in sua compagnia

Un ragazzo di 19 anni è indagato per la morte del 18enne Emanuele Manzo, il giovane di Scafati morto dopo un incidente stradale tra sabato e domenica, due chilometri dopo l'uscita di Cava de' Tirreni sull'A3. E' il giovane che era in sua compagnia, A.R. , nella Fiat 500. L'auto, tra l'altro, era intestata a lui. Il ragazzo ha riportato ferite gravi e ne avrà almeno per 25 giorni in ospedale. Ma intanto la polizia stradale lo ha formalmente indagato per omicidio stradale. E' difeso dall'avvocato Stanislao Sessa del foro di Nocera Inferiore: si è è avvalso della facoltà di non rispondere, dato il forte stato di choc registrato subito dopo l'incidente. Quella notte l'auto era sbandata d'improvviso, ribaltandosi più volte su se stessa, per poi fermarsi su un fianco. I due giovani pare viaggiassero oltre i 100 chilometri orari. Sono stati sbalzati entrambi fuori dall'abitacolo. Sul posto erano giunte due ambulanze del 118, i vigili del fuoco, l'Anas e la polizia stradale per coordinare la viabilità ed effettuare tutti i rilievi del caso. Dopo qualche minuto è giunta anche la ditta di pompe funebri che ha trasferito Emanuele Manzo all'obitorio dell'ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, dove verrà svolta l'autopsia. Era praticamente morto sul colpo. Anche l'amico di 19 anni era stato portato al nosocomio nocerino dove i medici gli hanno fatto i prelievi per l'esame tossicologico: la causa dell'incidente sarebbe legata all'uso di cannabis, risultata positiva dopo i test. Non è ancora chiara la dinamica dell'incidente, ma il sospetto degli inquirenti è che alla guida dell'auto ci fosse proprio il 19enne. I due giovani, amici, tornavano da Salerno dove avevano trascorso la serata in una discoteca