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Cronaca Scafati

Scafati, per l'omicidio Faucitano in otto rischiano il processo: l'indagine chiusa

La Procura Dda, nella figura del sostituto Giancarlo Russo, ha concluso le indagini notificando l'atto agli otto soggetti coinvolti. Tre di loro furono arrestati lo scorso gennaio

Per la morte di Armando Faucitano, avvenuta il 26 aprile 2015, otto persone rischiano il processo. La Procura Dda, nella figura del sostituto Giancarlo Russo, ha concluso le indagini notificando l'atto agli otto soggetti coinvolti. Tre di loro furono arrestati lo scorso gennaio, perchè ritenuti autori e mandanti dell'omicidio. Erano Carmine Alfano, Marcello Adini e Pasquale Rizzo. Tutti e tre - secondo l'Antimafia - ritenuti vicini o comunque contigui a clan di camorra tra l'Agro nocerino, come il clan Matrone e quello Aquino-Annunziata

Il delitto

Le accuse sono di omicidio volontario e detenzione di armi. Faucitano fu ucciso in piazza Falcone e Borsellino, a Scafati. Due i sicari ad entrare in azione, su di uno scooter. La vittima fu punita per un debito di droga, con una raffica di colpi esplosi da due pistole. Almeno treedici i proiettili che lo colpirono lungo più parti del corpo. Secondo le indagini dei carabinieri, a sparare furono Alfano e Adini, che avrebbero a loro volta agito su mandato dei vertici del clan della zona, per punire un debito di droga che Faucitano non avrebbe mai saldato. Diverse centinaia di euro. Non solo, ma anche perchè lo stesso era ritenuto confidente delle forze dell'ordine. Rizzo fu arrestato invece in Germania, in seguito, per droga. Quella mattina era con la vittima. Dopo aver preso un caffè in un bar di via De Gasperi, si diressero entrambi verso piazza Borsellino. Intorno alle 12, i killer entrarono in azione. In un primo momento, Rizzo spiegò ai carabinieri di aver visto i due agire, poi dopo, riferì di essere scappato prima che gli assassini facessero fuoco. Nell'indagine sono coinvolte anche altre persone, che a vario titolo, avrebbero fornito supporto logistico per organizzare l'omicidio. Dal veicolo da utilizzare, alle armi, fino alla sua scomparsa. 

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