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Cronaca Scafati

Nomina "illegittima" al Piano di Zona S1: a processo dirigenti, sindaci ed ex amministratori

L’indagine partì dopo la denuncia di una candidata di Angri e si concentra su almeno tre riunioni tenute da sindaci e amministratori. Datate 12 febbraio, 10 agosto e 7 novembre 2012. L'accusa per tutti è di abuso d'ufficio in concorso

La nomina dell’allora coordinatore del Piano di Zona S1 sarà oggetto di un processo, a seguito del rinvio a giudizio di 20 persone, tra questi sindaci, dirigenti ed ex amministratori. Tutti accusati di abuso d’ufficio in concorso. Il dibattimento partirà il 27 novembre prossimo, al tribunale di Nocera Inferiore. Tra gli imputati Pasquale Prudenzano, ex responsabile dell’Uffico di Piano Ambito S1, l’ex sindaco Pasquale Aliberti (Scafati era il comune capofila), il suo vice Cristoforo Salvati, oggi sindaco di Scafati, l’ex assessore di Sarno, Sebastiano Odierna e l’ex sindaco Amilcare Mancusi, il sindaco di Corbara, Pietro Pentangelo, i sindaci di Sant’Egidio e San Marzano sul Sarno Nunzio Carpentieri e Cosimo Annunziata, la funzionaria nocerina Maria Grazia Lombardi, l’ex sindaco di Roccapiemonte, Andrea Pascarelli e la referente del comune, Assunta Torino, l’ex sindaco di Angri, Pasquale Mauri, l’ex sindaco di Castel San Giorgio Franco Longanella e il suo assessore Raffaele Sellitto, l’ex sindaco di San Valentino Torio Felice Luminello, Teresa Vastola come assessore alle politiche sociali e l’ex amministratrice Michelina Baldi, Michele Franza, amministratore di San Marzano, il vice sindaco di Sant’Egidio Antonio La Mura e Gennaro Basile, già in forza al Piano di Zona come responsabile pro tempore.

Le accuse

L’indagine, nata dalla denuncia di una candidata di Angri, si concentra su almeno tre riunioni tenute da sindaci e amministratori. Datate 12 febbraio, 10 agosto e 7 novembre 2012. Oltre alla nomina di Prudenzano, con una retribuzione "non dovuta" di circa 64mila euro l'anno, la procura contesta il bando che lui stesso dispose, dopo la sua nomina e proroga, anche la nomina del responsabile pro tempore, Gennaro Basile. Ad essere violata sarebbe stata la legge regionale 11 del 2007 e la totale assenza di ricognizione interna tra il personale dei Comuni. Era infatti tra quelle figure che doveva essere individuato il responsabile dell'Ambito S1. In un verbale redatto al termine della terza riunione, sarebbe stato anche attestato "falsamente" che non vi fosse personale disponibile. Nel bando che fu poi disposto da Prudenzano, tra i requisiti necessari ad assumere l'incarico, non comparivano lauree, come quella in Scienze Sociali. Requisiti invece ritenuti indispensabile, sempre secondo la legge regionale. Il processo chiarirà, ora, le presunte responsabilità dei 20 imputati.

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