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Cronaca Scafati

Scafati, spaccio nel rione Mariconda: pene ridotte in Appello

La Corte d'Appello di Salerno ha riqualificato la contestazione ai danni di Pasquale Matrone e Francesco Curcio, considerati vicino a Salvatore Di Paolo

Spaccio di droga a Mariconda, sconti di pena per gli imputati. La Corte d'Appello di Salerno ha riqualificato la contestazione ai danni di Pasquale Matrone e Francesco Curcio, considerati vicino a Salvatore Di Paolo. I due ebbero dieci anni in primo grado, ora la riduzione per entrambi a cinque anni. Matrone e Curcio furono accusati dalla moglie di Di Paolo, ritenuto in passato vicino al clan di Saverio Tammaro. P.S. , consorte del boss, aveva spiegato agli inquirenti che il marito, dal carcere di Salerno, impartiva ordini, facendo pressioni direttamente su Matrone e Curcio, ritenuti gestori pro tempore della piazza di spaccio del quartiere Mariconda. In Appello, i giudici hanno derubricato il reato di associazione finalizzata allo spaccio a spacciodi droga di limitata entità. È stato riconosciuto, dunque, il ruolo secondo all'interno del gruppo dei due fedelissimi di Di Paolo, che sarebbe stato l'unico a rivestire un ruolo di primo piano, anche se carcerato. Fu poi trasferito e destinato al regime del 41 bis. Smontate anche le accuse di un collaboratore di giustizia, Angelo Romano, che aveva parlato di ruolo predominante di Matrone e Curcio nell’organizzazione dello spaccio nel quartiere. 

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