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Cronaca Scafati

Il "terrorista" sospetto e quel suo soggiorno a Scafati

Il terzo uomo, ora ricercato, sarebbe stato ospitato a Scafati dai due fratelli marocchini controllati settimane fa dai carabinieri del Ros. Con uno dei due, avrebbe avrebbe parlato di obiettivi da colpire e di un attentato consumato a gennaio

Una moschea ad Instabul, la Spagna e poi, il Vaticano. Emergono pochi ma nuovi dettagli dall'indagine che la sezione Antiterrorismo con i carabinieri del Ros sta conducendo nel comune di Scafati, dopo le perquisizioni nella località di San Pietro del 25 agosto e contestuale denuncia a piede libero per due marocchini. i fratelli Soulaimane e Abdelghani Bakhada, indagati per terrorismo internazionale e sospettati di essere stati - per uno dei due - in contatto con una persona vicina alla cellula dello Stato Islamico che ha colpito Barcellona. Questo terzo uomo, ora ricercato, sarebbe stato ospitato a Scafati e almeno con uno dei due fratelli, avrebbe parlato di obiettivi da colpire. La posizione dei due giovani marocchini di 25 e 27 anni resta ai margini, forse inconsapevoli di aver ospitato una persona poi "interna" o vicina alla cellula guidata dall'imam Essati. 

Le indagini e la chat 

L'indagine era partita a Marzo, con conversazioni in chat acquisite in tempi precedenti dove si sarebbe discusso di potenziali obiettivi, come una chiesa in Spagna - probabilmente la "Sagrada Familia" - e il Vaticano, da tempo nel mirino della propaganda dello Stato Islamico, ritenuta simbolicamente la "terra dei crociati". Sull'identità del terzo uomo al momento vige il massimo riserbo. Dopo quel soggiorno a Scafati sarebbe poi andato via, forse all'estero. Il 25 agosto scorso i carabinieri erano tornati a San Pietro, nel domicilio dei due fratelli marocchini, rinvenendo e sequestrando materiale di propaganda jihadista (non solo foto e simboli riconducibili all'ideologia dell'Isis, ma anche dell'Esercito Siriano Libero, ritenuta organizzazione terroristica solo dal regime siriano), oltre a telefoni cellulari e schede sim. Per approfondimenti, servirà attendere gli esiti di una perizia tecnica disposta dal sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello. 

I due fratelli del Marocco

Gli obiettivi da colpire sarebbero stati al centro di una discussione con uno dei due fratelli. In particolare con Soulaimane, la cui posizione resta al centro delle indagini anche per un viaggio all'estero, terminato in estate con il ritorno a Scafati. L'uomo che avrebbe parlato con lui, avrebbe in sostanza riferito di un attentato a gennaio scorso commesso davanti ad una moschea di Instabul, per poi aggiungere dettagli sul target di nuovi obiettivi che portavano alla Spagna e all'Italia. Difesi dall'avvocato Ludovico Fattoruso, i due fratelli si sono difesi, spiegando di non centrare nulla con ambienti estremisti. Soulaimane è stato raggiunto da un divieto di allontanamento dal territorio nazionale, mentre per il fratello Abdelghani è stato emesso foglio di via con rimpatrio, in virtù di alcuni precedenti penali. Una terza persona è stata invece trovata, durante le perquisizioni, con la disponibilità di documenti di identità di alcuni suoi connazionali. La quarta persona - al centro dell'indagine - al momento risulta irreperibile

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