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Cronaca

"Rifiutato" un senzatetto al dormitorio, interviene anche Padre Tomay: "Era ubriaco"

"L'uomo aveva bevuto e nella nostra struttura non possiamo ospitare alcolisti o tossicodipendenti, in base ad accordi stabiliti con il Comune e con la Caritas", ha detto Padre Tomay

"Non abbiamo accolto il clochard alle 21.30 di quella sera in quanto era ubriaco e nella nostra struttura vigono delle norme da rispettare". Lo ha detto padre Antonio Tomay, rintracciato, non senza difficoltà, ed intervistato dalla nostra redazione a seguito della segnalazione lanciata nei giorni scorsi da parte dell'associazione Venite Libenter, in merito al rifiuto, da parte di alcuni volontari, di un clochard presso il dormitorio sito in piazza San Francesco, nei locali del convento dell'Immacolata. "L'uomo aveva bevuto e nella nostra struttura non possiamo ospitare alcolisti o tossicodipendenti, in base ad accordi stabiliti con il Comune e con la Caritas - continua Padre Tomay - Esistono altre strutture, come quella dei Padri Saveriani, che accolgono anche senzatetto con problematiche specifiche. Ad ogni modo, dopo la segnalazione, gli ispettori comunali si sono recati presso il nostro dormitorio per le verifiche del caso: abbiamo comunicato al settore delle Politiche Sociali i dati e i numeri inerenti alle nostre attività che ci hanno richiesto".

La precisazione

Il dormitorio, come racconta padre Tomay, può ospitare fino a 30 uomini e da questa sera, potrebbero liberarsi 2 posti, e sarà aperto fino a fine marzo. Poi il referente ha ribadito: "ll nostro non è un albergo, ma un dormitorio collocato in un convento e dobbiamo garantire il rispetto delle regole per assicurare sicyrezza e armonia agli ospiti", ha concluso.

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