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Cronaca

Sospeso il sindaco De Luca: "Legge Severino? Monumento alla demenzialità"

Non è mancata la stoccata a Caldoro: "Un turista alla Regione lo abbiamo avuto per cinque anni: mica ne possiamo mettere un altro. Mica siamo un'agenzia turistica..."

Sorride, ricorrendo all'ironia, l'ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, mentre, nel corso dell'appuntamento televisivo di Lira Tv, parla della condanna incassata per abuso di ufficio che lui stesso ha definito ironicamente "un distillato di sapienza giuridica". "Tutto è partito da una lettera anonima del 2009", ricorda senza trattenere una risata e ripercorrere le ragioni della sentenza. Poi sposta l'attenzione sulla legge Severino che oggi gli è costata la sospensione dalla carica di sindaco: "Si tratta di un altro monumento alla demenzialità. Una volta scattata la decadenza, è possibile chiedere la sospensiva al Prefetto, come accaduto a Napoli - ha spiegato De Luca sull'emittente tv - Al di là delle aule di tribunale che perdono la dignità istituzionale e diventano un circo equestre, il problema di sostanza è che siamo in un Paese un cui vi è la tendenza di passare dall'ambito amministrativo al penale, senza che vi sia una chiara linea di demarcazione. In queste condizioni è impossibile lavorare: quale persona perbene accetterebbe di fare l'amministratore e di vedere la propria vita messa in discussione sulla base di questo rapporto tra amministrativo e penale? Già è diffusa la paura di apporre una firma".

Secondo De Luca, inoltre, la legge Severino "viola il diritto di uguaglianza", in quanto "il sindaco deve decadere per motivi ridicoli (termine più buono che riesco ad adottare), mentre un parlamentare o un ministro possono arrivare anche al terzo grado di giudizio". Questo fu deciso, per De Luca, per "aprire più spazi agli alti burocrati". Insomma, per l'ex sindaco l'Italia è diventato il Paese della "finta morale" e "dell'ipocrisia genetica". "A me interessa il rispetto della gente, di soldi e incarichi non mi interessa - ha ribadito - Vorrei che da questa sentenza nascesse un dibattito nazionale, una discussione seria per buttare fuori i ladri e tutelare in modo sacro il lavoro delle persone perbene".

Poi in veste di "sindaco eletto" o "sindaco emerito", come lui stesso si è definito, De Luca rassicura i salernitani che lo sostengono: "Il mio primo impegno è quello di completare le opere pubbliche: continuerò a seguire il tutto. Ma figurarsi se lasciamo appesa la città...". E sulle Primarie Pd: "Questa vicenda creerà qualche problema, qualcuno vorrà riflettere: si rifletta pure, purchè restino le primarie. La decisione da prendere è scegliere tra chi crea meno problemi e fa stare tranquilli e chi invece è in grado di salvare la Regione, risolvendo la tragedia della terra dei Fuochi e portando la Campania fuori dalle classifiche che la vedono come ultima: mentre per qualcuno a Roma quest'ultima cosa è marginale, per il territorio non lo è. Si può anche candidare un professore di violino, ma poi i problemi non te li risolve. Spero non si ragioni in termini formalistici, ma che si faccia quello che è utile".  Infine, la stoccata a Caldoro: "Un turista alla Regione lo abbiamo avuto per cinque anni: mica ne possiamo mettere un altro. Mica siamo un'agenzia turistica...", ha concluso il sindaco.

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