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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Sarno

Sarno, un software aiuta i malati di Alzheimer: la novità

A parlarne è la psicoterapeuta Annamaria Califano che spiega come si procede con la terapia, in che modo affrontarla ed i risultati che si possono avere

Spunta a Sarno, un software aiuta i malati di Alzheimer: si accende una piccola luce per i malati del morbo. La speranza si chiama Erica, un sofisticato software di cui si è dotato il Santa Rita di Sarno, una delle pochissime strutture di assistenza e riabilitazione per anziani in Campania ad utilizzarlo. Anziani con computer ed I-Pad per allenare le funzioni cognitive. Un sistema di esercizi informatizzati per la riabilitazione cognitiva, che mette alla prova la memoria ed aiuta a sviluppare una ginnastica per la mente che possa ritardarne l’invecchiamento.

Parla la psicoterapeuta Annamaria Califano

“E’ importante, ai fini di una diagnosi precoce, rivolgersi a centri specializzati. I principali strumenti diagnostici sono: Rmn, Pet e un’attenta valutazione neuropsicologica. La demenza nelle forme comuni si manifesta dopo i 65 anni di età, ma ci possono essere anche delle forme più rare ad esordio precoce.  Ci sono delle attività che si possono intraprendere per rallentare il processo, come la ginnastica per la mente che rallenta l’invecchiamento. Il sofisticato software Erica è utilizzato nell’ambito della riabilitazione neuropsicologica. Gli esercizi, sviluppati in riferimento ad avanzati modelli cognitivi, sono software dedicati alla riabilitazione di abilità specifiche quali attenzione, cognizione spaziale, memoria, funzioni esecutive verbali e funzioni esecutive non verbali, in pazienti con deficit neuropsicologici. Con un’intuitiva modalità on demand, gli operatori che si occupano di riabilitazione neuropsicologica possono scegliere da un ampio repertorio gli esercizi che intendono inserire nel piano di trattamento dei pazienti. Sono suddivisi in cinque aree di intervento e soddisfano due requisiti imprescindibili per la riabilitazione cognitiva: la possibilità di variare il grado di difficoltà per adeguarlo alle caratteristiche di ogni paziente e la non ripetitività delle attività riabilitative”.

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