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Cronaca Sala Consilina

Paura a Sala Consilina, sei avvocati salgono sul tetto del tribunale

La decisione è stata presa dai legali salernitani per protestare contro la soppressione della struttura giudiziaria. A Roma Pd e Pdl uniti nel chiedere un intervento del ministro Cancellieri

Esplode la rabbia degli avvocati di Sala Consilina e dei comuni limitrofi contro la soppressione del locale tribunale che dal prossimo 13 settembre sarà accorpato a quello di Lagonegro. Nella serata di ieri sei avvocati sono saliti sul tetto del Palazzo di Giustizia salese ed hanno buttato giù le rispettive toghe in segno di protesta. Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri della locale Compagnia per tenere sotto controllo la situazione. Intanto diversi sindaci del Pd del Vallo di Diano e il presidente della Comunità Montana valdianese, anch'egli esponente del partito di Epifani si sono autosospesi dal partito. "Ci sentiamo abbandonati - hanno dichiarato i primi cittadini - dai vertici del nostro partito. Nessuno ci ascolta".

Intanto continuano a muoversi a difesa del tribunale anche i parlamentari salernitani dei diversi schieramenti. La prima a intervenire è la portavoce del gruppo Pdl alla Camera Mara Carfagna: "La posizione geografica che pone Sala Consilina ed il suo Tribunale in un ruolo nevralgico tra Campania, Basilicata e Calabria, la non condivisibile riorganizzazione degli uffici giudiziari sull’intero territorio nazionale, nonché le ripercussioni economiche e sociali che si avrebbero su un’area che già più di altre paga la grave crisi che attraversa il Paese, impone la revoca dell’accorpamento del Tribunale di Sala Consilina a quello di Lagonegro.Con questo obiettivo - continua il commissario salernitano del Pdl – rinnoverò proprio in queste ore, da parte del Pdl, l'invito al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri a sospendere ogni provvedimento di riorganizzazione degli uffici giudiziari, già fissato per il 13 settembre".

Sulla stessa linea i deputati del Pd Tino Iannuzzi e Fulvio Buonavitacola, che hanno presentato un'interrogazione urgente al Ministro della Giustizia  per sollecitare gli atti occorrenti per scongiurare la soppressione del Tribunale. "Si tratta - dichiarano - di un provvedimento ingiustificato, irragionevole ed illegittimo, in quanto, in violazione delle stessa legge delega n. 148/2012, accorpa due Tribunali, pur ricadenti in due province e due Corti di Appello diverse (Salerno e Potenza) ed in due distinte Regioni (Campania e Lagonegro). La nuova sede del Tribunale di Lagonegro e' stata interessata da urgenti lavori di ristrutturazione, per consentire lo svolgimento delle attivita' giurisdizionali. Occorre, tuttavia, tener presente che i Tribunali sicuramente rientrano fra gli edifici pubblici soggetti alla verifica preventiva ai fini sismici, ai sensi della O.P.C.M. n. 3274/2003 e del DPCM 21 ottobre 2013, rientrando il territorio di Lagonegro in zona sismica. Occorre che il Ministero verifichi l'effettivo e puntuale rispetto della vigente normativa per la tutela e la prevenzione antisismica, adempimento doveroso anche per edificio esistente adibito per la prima volta a tale funzione istituzionale".

"Non si puo' trasferire - continuano Iannuzzi e Buonavitacola -  le attività, di cui e' attualmente competente l'Ufficio Giudiziario di Sala Consilina, alla nuova sede di Lagonegro, senza l'accertamento della intervenuta osservanza di tale normativa, che, alla luce delle contestazioni gia' motivatamente e formalmente sollevate in questi giorni, non sarebbe stata, invece, rispettata. Vanno salvaguardate elementari e prioritarie ragioni di sicurezza degli edifici, a tutela della incolumità delle tante persone che frequentano quotidianamente il Tribunale".

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