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Cronaca Battipaglia

Da Secondigliano a Battipaglia per spacciare cocaina: arrestato Antonio Tarantino

Il figlio del noto esponente del clan "Di Lauro" è stato ammanettato dai carabinieri mentre cedeva dosi di sostanza stupefacente ad un insospettabile operaio battipagliese

Nella serata di ieri i carabinieri di Battipaglia, diretti dal comandante Erich Fasolino, hanno arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti Antonio Tarantino, 23enne di Secondigliano, figlio di Daniele Tarantino, esponente di spicco del clan “Di Lauro” radicato nell’area a nord di Napoli, e V.S, operaio battipagliese di 50 anni. Entrambi sono stati sorpresi a bordo di una Fiat Panda, parcheggiata dinanzi ad un noto esercizio pubblico situato lungo la Strada Statale 18 - a poca distanza dall’uscita autostradale di Battipaglia - mentre il giovane cedeva al 50enne una busta in plastica trasparente contenente due pezzi di cocaina per un peso complessivo di 100 grammi, in cambio di 1.500 euro che l’operaio ha tentato inutilmente di nascondere durante i controlli dei militari. Al termine di tutte le formalità di rito presso la locale Compagnia,  Tarantino è stato rinchiuso nel carcere di Fuorni mentre l’operaio battipagliese è stato accompagnato presso la sua abitazione in regime detentivo.

Ma chi è Antonio Tarantino? E’ il figlio del ben più noto Daniele, divenuto, dopo la cruenta faida del 2004 con gli “Scissionisti”, fra i più autorevoli esponenti del clan “Di Lauro” e tratto in arresto il 21 dicembre 2010 dalla Sezione Catturandi del Nucleo Investigativo Carabinieri di Napoli nell’ambito di una vasta indagine che colpì l’allora direttivo di un’organizzazione criminale fra le più temute in ambito nazionale ed i cui proventi illeciti sono stati riciclati in tutto il mondo. La completa disarticolazione del clan fu portata a termine il 12 giugno 2013, quando sempre la Sezione Catturandi ed il Ros di Napoli diedero esecuzione ad un’imponente misura restrittiva emessa dal tribunale partenopeo nei confronti di 110 fra promotori, esponenti ed affiliati alla citata consorteria camorristica, dedita al traffico ed allo spaccio di stupefacenti nel Rione dei Fiori, cd. “Terzo Mondo”, di Secondigliano, storica roccaforte della famiglia Di Lauro che ha ispirato film e diverse serie tv.

  

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