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Cronaca

Spaccio di droga a Salerno, arriva la condanna per l'ex boss Ciro Persico

Nonostante la perizia psichiatrica che gli aveva riconosciuto una semi infermità mentale, l’uomo è stato ritenuto perfettamente capace di intendere e di volere in relazione alla commissione dei reati

E’ stato condannato a tredici anni e otto mesi di reclusione l’ex boss del centro storico di Salerno Ciro Persico, padre di Vincenzo “Coca Cola” ucciso in un agguato nel 2014 per motivi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti”.  Ieri, infatti, il gup Scermino del tribunale di Salerno ha formulato la condanna in virtù proprio di quel sistema legato alla droga. Dunque, nonostante la perizia psichiatrica che gli aveva riconosciuto una semi infermità mentale, l’uomo è stato ritenuto perfettamente capace di intendere e di volere in relazione alla commissione dei reati.

Il blitz

Nel novembre 2017, durante un’operazione dei carabinieri all’interno della sua abitazione in via Masuccio Salernitano, l’ex boss fu arrestato in flagranza per detenzione di sostanze stupefacenti. Nel corso del blitz furono sequestrati otto chili e mezzo di hashish, due chili di cocaina, materiale per il taglio e il confezionamento della droga. In casa, però, Persico non era solo. Con lui vi c’erano anche il rapper neomelodico salernitano “Murzett” (all’anagrafe Gerardo Rispoli), e U.V di San Cipriano Picentino. Secondo gli inquirenti tutti e tre stavano svolgendo una riunione operativa per lo spaccio delle sostanze stupefacenti. La sentenza ha confermato anche per loro l’accusa di avere messo in piedi un vasto giro di spaccio di stupefacenti, condannandoli a una pena di 7 anni e 4 mesi.

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