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Cronaca

Tragedia all'Unisa, parla la fidanzata dello studente suicida: "Ecco la verità"

Francesca Marotta, in una lettera, racconta la sua storia d'amore con Ayoub Namiri, che, dopo una violenta discussione con lei, giovedì mattina si è lanciato nel vuoto dal parcheggio multipiano dell'ateneo di Fisciano

Ha deciso di parlare, di spiegare ciò che pensa su quello che le è accaduto all’università di Salerno. E lo fa usando parole d’amore e non di odio. Lei è Francesca Marotta, la 21enne di Atena Lucana che, giovedì mattina, è stata aggredita dal fidanzato Anuoyb Namiri, il quale, dopo averle dato un calcio al volto, si è suicidato lanciandosi nel vuoto dal parcheggio multipiano dell’Ateneo.

La lettera

La giovane esprime ciò che prova attraverso una missiva - pubblicata su Il Mattino - senza entrare nei particolari dell’episodio di pochi giorni fa. “Sono la fidanzata di Ayoub Namiri – inizia così la lettera – e mi chiamo Francesca Marotta”. E ancora : “Vorrei solo smentire tutte quelle voci che attribuiscono ad Ayoub l’aggettivo violento”. Poi giustifica in qualche modo il suo fidanzato: “È stato preso da un momento di rabbia, può capitare a tutti, solo un momento di rabbia”. Di qui il ricordo: “È stata la persona più importante della mia vita, e vorrei che venisse ricordato come la persona meravigliosa che era. Dava tutto se stesso nell’amore, nello studio, era brillante, la persona più intelligente che io abbia mai conosciuto”. Francesca vuole cancellare una immagine negativa del suo fidanzato, cancellare i racconti fatti sul ventenne. “Vi prego - aggiunge -  scrivete questo invece delle stupidaggini che non vengono da persone che vivevano a stretto contatto con lui. Lo conosco meglio di chiunque altro”. Per questo, nonostante tutto, lo descrive come un “ragazzo fragile, spesso non si sentiva compreso, eravamo tutti stressati per l’università, ma era speciale, bellissimo, altruista, si metteva sempre in gioco, sognavamo di diventare persone di un certo livello, sognavamo di viaggiare e scoprire tutto il mondo, andare ai concerti che ci piacevano. Fate passare – sottolinea ancora una volta – la sua vera immagine: vi prego”.

 Tanti sono i ricordi. “Da quasi 8 mesi stavamo insieme”. E “il tempo passato insieme era rigenerante, non è mai stato una cattiva persona, anzi posso dire con certezza che sia stata la cosa migliore che mi sia capitata nella vita”. Il racconto di Francesca continua: “Mi disse questo: Ti faccio la promessa più grande che si possa fare, quella che, dopo di te non farò a nessun’altra. Comunque vada, ti prometto che non mi pentirò mai di questo nostro amore. Mi hai dato tanto, troppo, perché un giorno tu posso togliermi più di quanto mi hai donato. Non mi pentirò mai di averti amata così tanto, di averci creduto così tanto. Non mi darò mai dello stupido. Non dirò mai “se tornassi indietro”. Perché lo so, anche se tu mi tradissi, se tu mi mentissi, rifarei le stesse cose, ti amerei allo stesso modo. Ci sono amori che non importa come finiscono, l’importante è che siano esistiti”.   

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