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Cronaca

Caos tangenti, Vessa si difende: "Estraneo alla vicenda, non sono indagato"

L'imprenditore salernitano spiega i suoi rapporti con la società Cpl e ribadisce la sua estraneità alle accuse, che hanno portato all'arresto del sindaco di Ischia e di altre nove persone

Dopo lo scoppio dell’inchiesta sulla Cpl di Ischia l’imprenditore salernitano Pasquale Vessa si difende: “Vedere il mio nome, anche casualmente, accostato a fatti di rilievo penale mi sconvolge e mi rattrista" e fa sapere di non essere "indagato, ne informato sui fatti dell'inchiesta". Per questo l’ex deputato del Pdl chiarisce con determinazione la sua posizione: “In relazione all'inchiesta della Procura di Napoli che ha visto il coinvolgimento della Cooperativa Cpl Concordia secondo notizie riportare dalla stampa vi sarebbero indicazioni di mie attività svolte con la predetta società. Peraltro la fonte giornalistica espone una mia presunta attività per appalti presso enti pubblici. Conosco bene la società Cpl - aggiunge Vessa - e ho svolto diverse attività professionali con la medesima, nel settore delle energie innovative e in particolare sempre nella mia qualità di imprenditore privato. Mi occupo di sviluppo energetico e ho promosso decine di iniziative in questo settore da oltre dieci anni, confrontandomi con i maggiori operatori del Paese".

Di qui la conferma: “Ho dunque avuto occasione di svolgere attività professionali e di impresa con Cpl - riferisce Vessa - sempre in una assoluta dimensione di rispetto, di lineare condotta e di trasparenza di interessi. Ed è bene ricordare che Cpl non ha avuto commesse a Salerno se non tramite il meccanismo Consip”. “Sono ovviamente affranto per le misure cautelari che hanno colpito, tra gli altri, dirigenti della Cpl che conosco e con cui ho avuto rapporti di lavoro assolutamente corretti e mai ho avvertito alcuna ombra sul loro opera. L'assegnazione dei contributi a società separate da quelle che erogano servizi di connettività agli utenti finali, dunque, consentirebbe di migliorare l'efficienza dell'attività di monitoraggio dell'uso dei contributi pubblici e delle agevolazioni fiscali previsti dalla Strategia" si legge nel parere dell'Antitrust. Nella sua indagine conoscitiva l'Autorita' aveva già indicato il modello di un operatore di rete wholesale puro, non integrato verticalmente nella fornitura di servizi alla clientela finale come la soluzione migliore e la separazione proprietaria tra rete essenziale e servizi presenta evidenti pregi sotto il profilo concorrenziale. Ma anche "i limiti previsti nella richiesta di parere appaiono compatibili anche con l'ipotesi di una società assegnataria dei contributi alla quale partecipino, in posizioni non di controllo, una pluralità di operatori attivi nella fornitura di servizi agli utenti finali". "Valuti il Governo, infine, se le limitazioni previste debbano riguardare le sole procedure competitive per l'assegnazione di risorse pubbliche per la realizzazione delle reti a banda ultralarga o debbano riguardare anche la concessione di agevolazioni fiscali" conclude Vessa.

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