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Cronaca

Termovalorizzatore, la Cassazione assolve De Luca: "Poteva agire da commissario"

I giudici del Palazzo di Giustizia hanno pubblicato le motivazioni della sentenza con cui lo scorso 13 settembre hanno confermato l'assoluzione del governatore della Campania dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio per la vicenda dell'inceneritore

Sono state pubblicate le motivazioni che hanno spinto i giudici della Cassazione a respingere il ricorso presentato dalla Procura di Salerno contro la sentenza di assoluzione della Corte d’Appello nei confronti del governatore della Campania Vincenzo De Luca, accusato di concorso in abuso d’ufficio per la vicenda legata alla costruzione del termovalorizzatore di Salerno. In primo grado, invece, l’ex sindaco di Salerno venne condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa.

“In Campania – spiegano i giudici di Palazzo di Giustizia - era stato decretato lo stato di emergenza dei rifiuti. In questa situazione De Luca ha agito utilizzando i poteri di commissario delegato e in tale funzione ha provveduto alla riorganizzazione del settore, dovendo garantire ogni forma di tutela agli interessi ella popolazione, raggiungendo il risultato per cui, l’incarico gli era stato affidato: provvedere alla localizzazione, progettazione realizzazione dell’impianto di termodistruzione, nonché degli impianti connessi al ciclo integrato dei rifiuti, alla raccolta differenziata nel Comune di Salerno. In questa veste De Luca si poteva avvalere delle deroghe”.

Nel mirino dei giudici salernitani era finita la nomina a project manager di Alberto Di Lorenzo da affiancare al tecnico già nominato, il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Salerno, l’ingegner Domenico Barletta, (coimputati nel procedimento) all’interno del gruppo di lavoro che doveva progettare la realizzazione del termovalorizzatore.  

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