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Cronaca Battipaglia

Treofan, i lavoratori fanno irruzione al Comune di Battipaglia: le proposte di Inverso e Casciello

La sindaca Francese: "Non è possibile che i nostri soldi servano per queste sporche manovre finanziare". Redatto un documento insieme al vice presidente della Regione Bonavitacola inviato al Mise

Esplode la protesta dei lavoratori della Treofan dopo l’annuncio ufficiale, arrivato nella giornata di ieri, della chiusura dello stabilimento di Battipaglia. Questa mattina i dipendenti hanno fatto irruzione all’interno del Comune per chiedere l’intervento delle istituzioni. La sindaca Cecilia Francese e il vice presidente della Regione Fulvio Bonavitacola, dopo un lungo colloquio, hanno sottoscritto un documento con cui si impegnato a sostenere con provvedimenti, anche indirizzati al Mise, i lavoratori.

Le reazioni

Amareggiata la prima cittadina: “Non è possibile che i nostri soldi servano per queste sporche manovre finanziare. Si permette - denuncia Francese - ad una società indiana di beneficiare di finanziamenti in una regione per poi comprarsi l’unico concorrente e toglierlo dal mercato licenziando per ora i 78 operai di Battipaglia, sicuramente seguiti a breve dagli oltre 100 di Terni. E visto che non si è in grado di bloccare tali manovre. E’ arrivato il momento di organizzare una mobilitazione coinvolgendo tutte le forze sindacali e i cittadini”.

Intanto l’ex candidato sindaco del movimento #perunnuovoinizio Vincenzo Inverso lancia una proposta alla Giunta Francese: “Sospensione immediata tasse e tributi comunali, per tutte le famiglie dei lavoratori coinvolti, come segnale concreto da parte dell’attuale amministrazione. Non è la soluzione del problema( per il quale non bisogna mollare) ma un piccolo segnale reale, un atto concreto dopo tante chiacchiere a vuoto fatte fino ad oggi”.

Il deputato di Forza Italia Gigi Casciello ha chiesto al Prefetto di Salerno Francesco Russo l’istituzione di un tavolo permanente sulla vertenza. “Il Governo - spiega - faccia tutto quanto necessario per verificare innanzitutto la legittimità della cessione dell’azienda alla multinazionale indiana Jindal così da tutelare la dignità di tutti coloro i quali lavorano nello stabilimento di Battipaglia. E’ necessario anche un piano “b” per questi lavoratori con il coinvolgimento di Confindustria e di altre aziende di eccellenza del settore per la salvaguardia dei livelli occupazionali e garantire l’alta professionalità dei lavoratori dell’impianto battipagliese”.

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