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Cronaca

Truffe, arrestati dipendenti comune Salerno

Tre funzionari sono finiti ai domiciliari per irregolarità nei servizi cimiteriali dell'ente: ai domiciliari anche il titolare di un'impresa di pompe funebri, obbligo di dimora per un secondo imprenditore di pompe funebri

Tre funzionari del comune di Salerno e un titolare di impresa di pompe funebri agli arresti domiciliari, obbligo di dimora per il titolare di un'altra impresa di pompe funebri: questo il bilancio di un'operazione eseguita in mattinata dai poliziotti della squadra mobile della questura di Salerno e dagli uomini della polizia municipale, agli ordini del capitano Eduardo Bruscaglin. Gli indagati rispondono, a vario titolo, si legge in una nota della questura di Salerno, dei reati di ricettazione, truffa aggravata, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, istigazione alla corruzione, peculato. Poliziotti e caschi bianchi hanno eseguito un'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno su richiesta della procura della Repubblica.

Le complesse ed articolate indagini condotte dagli agenti di polizia e dalla polizia municipale di Salerno, in seguito ad indagini avviate proprio dai caschi bianchi in relazione alla gestione dei servizi cimiteriali del comune, hanno permesso di ricostruire ed accertare, si legge nella nota della questura, "numerose condotte illecite poste in essere fino all’anno 2011 da pubblici dipendenti in concorso con privati; più specificamente le risultanze investigative raccolte attraverso l’acquisizione documentale, l’assunzione di informazioni, consulenze tecniche, perquisizioni ed intercettazioni telefoniche, hanno posto in evidenza una gestione degli uffici pubblici, da parte di alcuni dipendenti del comune di Salerno, per fini esclusivamente, o quasi, privati".

Le indagini avviate nel mese di febbraio 2011 - prosegue la nota della polizia - a seguito di iniziali e preliminari accertamenti amministrativi eseguiti dalla polizia municipale presso la direzione del cimitero di Salerno, con l’acquisizione ed il sequestro di numerosi decreti di autorizzazione al trasporto delle salme, fecero emergere diverse irregolarità, molte delle quali di rilevanza penale, nel contesto della gestione delle autorizzazioni per i trasporti funebri.

Infatti, gli opportuni approfondimenti investigativi, condotti congiuntamente da poliziotti e vigili urbani, nel determinare la falsità dei decreti sequestrati, hanno evidenziato condotte illecite commesse dagli indagati in tre diversi ambiti, tutti riguardanti le attività cimiteriali: trasporti funebri, falsificazione delle ricevute dei bollettini postali per decreti autorizzativi e assegnazione loculi.

In sostanza, i suddetti indagati (la questura precisa che i dipendenti del comune di Salerno sono stati, sin dalle prime risultanze investigative, trasferiti nel frattempo ad altri uffici e strutture comunali in attesa degli ulteriori sviluppi processuali) avevano trasformato strutture ed attività comunali in un’impresa privata di cui ovviamente acquisivano i relativi proventi.

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