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Cronaca Fisciano

Lotta al racket e all’usura: patto imprese-Università

Il doppio protocollo d'intesa è stato firmato stamattina al Campus di Fisciano, coinvolge il dipartimento di Scienze Giuridiche e quello di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione. E' finalizzato alla creazione di un osservatorio per l'analisi dei dati e lo studio dei fenomeni estorsivi

La sala stampa “Biagio Agnes” del Campus di Fisciano ha ospitato stamattina la presentazione e soprattutto la firma di due importanti protocolli d’intesa tra l’associazione SOS Impresa Salerno e il mondo accademico. Il primo protocollo, che lega l’associazione al Dipartimento di Scienze Giuridiche UNISA, avrà come scopo prioritario l’approfondimento e lo studio delle questioni giuridiche legate ai reati di usura ed estorsione. Fari puntati anche sul fenomeno della criminalità organizzata. Il secondo protocollo, istituito tra SOS Impresa Salerno ed il Dipartimento di Scienze Politiche Sociali e della Comunicazione UNISA, si focalizzerà sull’espletamento di iniziative volte a sostenere e promuovere azioni, studi e ricerche a favore della cultura della legalità ed a prevenire e contrastare l’usura, il racket ed il sovraindebitamento.

Di cosa si occupa SOS Impresa Salerno? “L’obiettivo dell’associazione è affiancare le vittime di usura, ma c’è anche l’aspetto culturale, di verifica sul territorio – dice Tommaso Battaglini, il presidente - La difficoltà maggiore è spingere le persone a denunciare quanto ci raccontano. Talvolta lo fanno in maniera informale oppure con uno sfogo, ma è cosa ben diversa dalla denuncia. Molto spesso il direttore di banca non dice all’imprenditore in difficoltà che ci sono anche le associazioni anti usura e anti racket, boe alle quali aggrapparsi, interlocutori ai quali rivolgersi per accedere a fondi che sono previsti dallo Stato in casi specifici. A corto di informazioni e di liquidità, scoraggiato e disorientato, l’imprenditore cerca un appiglio e talvolta sceglie “l’amico sbagliato”. Nonostante gli ostacoli, l’associazione è stata subito in grado, fin dall’atto costitutivo datato giugno 2010, di affiancare le persone in difficoltà, vittime di tassi usurari e di estorsioni. Abbiamo raccolto molte denunce nella Piana del Sele, in particolare a Battipaglia”.

I dati

Dal 2013 al 2017, 41 costituzioni di parte civile contro 193 imputati. Sono stati difese 81 parti offese “e – aggiunge SOS Impresa – abbiamo fatto infliggere in primo grado 64 anni di carcere. Ci siamo costituiti anche per Comune, Provincia e Regione in taluni processi”. L’associazione nazionale è nata a Palermo nel 1991, come mezzo di contrasto della società civile ai fenomeni di usura e di estorsione. Ha cominciato a farlo attraverso la costituzione di parte civile nei processi di mafia. A Salerno è presente nel 2010 ma si è subito resa conto che la sola costituzione di parte civile non bastasse: occorreva un supporto scientifico. Da qui è nata la necessità di coinvolgere l’Università degli Studi di Salerno ed in particolare il Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione e il Dipartimento di Scienze Giuridiche.

La risposta dell’Università

“Abbiamo detto sì ad una iniziativa di grande prestigio ma soprattutto di grande utilità: non il dato finalizzato a se stesso ma la ricerca e l’osservatorio permanente per un’analisi che abbia ricadute quotidiane, con informazioni da mettere a disposizione delle istituzioni e delle imprese”, ha spiegato il professore Virgilio D’Antonio che ha portato i saluti del Rettore Tommasetti. “L’approccio deve essere necessariamente multidisciplinare – ha spiegato il professore Paolo Diana, docente di Metodologia e Tecniche della Ricerca Sociale, responsabile scientifico della convenzione con il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e della Comunicazione diretto dal professore Annibale Elia – Le competenze presenti nel nostro laboratorio e dipartimento saranno messe a disposizione di SOS Impresa Salerno per la costituzione di un osservatorio. Sono un metodologo, mi occupo di analisi e descrizione dei dati, interpretazione dei fenomeni sociali. In questo caso abbiamo a che fare con dati sensibili. Pubblicheremo report annuali o semestrali sull’andamento dei fenomeni di usura ed estorsione osservati. L’aspetto più importante sarà la restituzione di questi dati al territorio, cioè alle istituzioni ed alle imprese. Il protocollo d’intesa che abbiamo firmato prevede anche tirocini formativi durante il percorso di studi. Alcuni studenti, nelle loro tesi di laurea, si stanno già occupando di analizzare la percezione del senso di legalità nelle fasce più giovani della popolazione, a cominciare dai loro coetanei”.

Il dato e il reato

Alla conferenza di presentazione hanno partecipato anche il Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, professore Gianni Sciancalepore e  il responsabile scientifico della convenzione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche Andrea Castaldo, docente di Diritto Penale. “Il protocollo per noi giuristi significa non tanto intervenire sulla patologia, cioè al momento del reato consumato, quanto sul percorso di sensibilizzazione - ha commentato Sciancalepore -. L’obiettivo, infatti, è fornire ed acquisire informazioni che impediscano di arrivare alla patologia, cioè al reato”. “Analizzeremo il reato com’è strutturato ed il contesto nel quale si sviluppano queste forme di criminalità, con particolare riferimento alla criminalità organizzata che sfrutta il momento di difficoltà dell’imprenditore di turno, lo attira con la sirena dei soldi facili e poi lo chiude nella sua morsa soffocante – ha aggiunto il professore Castaldo -  Sfrutteremo anche noi il protocollo d’intesa stipulato creando percorsi formativi e tirocini”.  

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