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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La vigilessa aggredita scrive al sindaco: "Dov'è la mia Salerno?"

Stefania Greco, l'agente di polizia municipale coinvolta nella rissa sul Lungomare, s'è rivolta al primo cittadino Enzo Napoli chiedendogli di restituire sicurezza alla città

Una lettera aperta al sindaco di Salerno, Enzo Napoli, per chiedergli di restituire sicurezza alla città della sua infanzia, "frequentata da quando avevo 8 anni". Stefania Greco, la vigilessa aggredita sul Lungomare di Salerno, durante una rissa tra egiziani, ha preso carta e penna e si è rivolta al prima cittadino. Il testo è stato pubblicato anche sulla sua bacheca facebook.

La lettera aperta

Ecco il testo. Pubblichiamo gli stralci salienti: "Caro Sindaco di Salerno, le scrivo questa lettera perché so che lei, come me, ama questa magnifica città con tutto il cuore! Mi rivolgo a lei in qualità di donna, madre e lavoratrice che ha scelto (e sa bene quanto abbiamo lottato noi ex poliziotti provinciali affinché anche Salerno pertecipasse alla procedura di mobilità governativa!) questa città come sede lavorativa, che a Salerno è nata e vissuta durante tutta la sua felice infanzia. Con lei vorrei condividere i felici ricordi della mia infanzia vissuta tra via lungomare Colombo, casa dei nonni paterni, dove credo di aver largamente contribuito con i miei genitori al reddito degli anni '80 del gestore delle giostrine delle macchinette a scontro (dette indozz indozz!) all'epoca ancora funzionanti, e via Silvio Baratta, casa dei nonni materni dove mi trovavo quando ad appena 5 anni vissi l'esperienza del mio primo terremoto. Ricordo anche con grande affetto le lezioni di pattinaggio due volte la settimana che venivano impartite a me e mia sorella nel Pattinodromo di via lungomare Colombo ma non con i rollerblade super moderni di oggi....i miei pattini avevano gli allacci in plastica....la pianta in acciaio ....4 grosse rotelle alla base e un fastidioso e grosso freno al centro! Nonostante la poca praticità dei pattini io e mia sorella diventammo presto delle schegge e il mio papà ci accompagnava ogni sabato e domenica pomeriggio in piazza della Concordia e sui viali dove noi piccole "teppiste" ci esibivamo in arrangiate piroette e azzardati carpiati! Sui viali ho imparato ad andare in bicicletta senza rotelle e le cicatrici sul gomito e caviglia sinistra sono la prova!".

La richiesta

"Le scrivo, Sindaco, come se fossi ancora quella bimba di 8 anni! Sindaco, alla luce dell'ennesima aggressione perpetrata ieri pomeriggio (ore 18) a danno sempre di noi vigili urbani da parte dei soliti extracomunitari ormai padroni indisturbati della mia, nostra amata città, le chiedo cosa intenda fare per ripristinare l'ordine e la sicurezza a Salerno. Caro Sindaco, questa non è più la mia, la nostra Salerno! Faccia in modo che noi salernitani possiamo ritornare a passeggiare sul Lungomare senza rischiare, come è successo a me, di ricevere una bottigliata sulle gambe".

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