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Economia

Giornalisti precari, intesa Assostampa - regione Campania

Siglata un'intesa per facilitare l'ingresso dei precari nel mondo del lavoro nell'ambito del giornalismo. Previsti contributi per chi assume giornalisti sino a 29 anni

Un accordo quadro sull'apprendistato e misure di sostegno per l'ingresso nel mercato del lavoro rivolto ai giovani sino a 29 anni: è quanto emerge dall'intesa siglata tra organizzazioni sindacali e regione Campania e dall'Assostampa Campania, così come hanno annunciato l'assessore regionale al lavoro Severino Nappi e il presidente del sindacato napoletano dei giornalisti Enzo Colimoro, intervenendo all'incontro monotematico su precariato e disoccupazione tenutosi all'Alabardieri e organizzato da Fnsi e Assostampa.

E' la prima esperienza del genere in Italia e l'ipotesi, dopo la sigla dell'accordo, è strutturare un tavolo di lavoro che si riduca in risultati immediati, con regole da "scrivere" insieme, tra parti sociali, aziende e regione Campania. L'incentivo per le aziende che, usufruendo dell'accordo, vorranno assumere giovani giornalisti si traduce in un contributo a fondo perduto di 5mila Euro, con la garanzia di formazione e la solida possibilità di un'esperienza che dia accesso alla professione.

"E' un passo importante in una regione dove scontiamo la totale mancanza di programmazione ed un'offerta non relazionata alla domanda che ha prodotto un corto circuito cui stiamo provando a porre rimedio" ha dichiarato l'assessore Nappi. All'assemblea hanno preso parte anche il presidente nazionale della Commissione Lavoro Autonomo Enrico Ferri, il vice presidente dell'ordine dei giornalisti della Campania Mimmo Falco e il segretario dell'ordine dei giornalisti della Campania, Gianfranco Coppola. Durante l'incontro si è discusso dei problemi del precariato, dall'esiguità dei compensi alla mancanza di diritti.

"La tutela e la discussione su questi temi, precariato, disoccupazione e lavoro autonomo - dice il presidente Colimoro - deve muoversi nella Fnsi e nelle sue articolazioni, nel mondo delle strutture della professione". Dal vicepresidente dell'ordine, Mimmo Falco, la proposta di una iniziativa pubblica che coinvolga tutti gli stati generali della professione, dalla Fnsi all'ordine, dall'Inpgi alla Casagit. "I nemici non vanno cercati in casa nostra, ma fuori - dice Falco - il problema è il riscatto sociale della categoria e la ricerca di un rapporto costante con le realtà dell'intera regione, da Napoli a Caserta, a Benevento, a Salerno, ad Avellino".

"L'impegno dell'ordine, che non è un ufficio di collocamento - ha detto Gianfranco Coppola - è sempre ispirato al rigore ed alla correttezza dei ruoli istituzionali. In questo senso esame e revisione delle pratiche stanno rappresentando un punto fermo del mandato. Auspichiamo che con un'azione sinergica che rafforzi le uniche istituzioni delegate ai tavoli di confronto si possa presto ricondurre la vertenza praticantato giornalistico nel binario più adeguato e produttivo possibile".

La parola d'ordine è lotta al precariato, con politiche di inserimento, contrasto al lavoro nero, riconoscimento e dignità per il lavoro autonomo, con un ruolo strategico dei Cdr che, oltre ad occuparsi degli assunti, dovrebbero tutelare con le redazioni i collaboratori. Sarà quest'ultimo punto l'oggetto di prossimi incontri della commissione Lavoro Autonomo regionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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