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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Imprenditoria femminile: i dati del Cif sulla provincia

Dal trimestre 2011 al III trimestre 2012, la più consistente diminuzione del numero di ditte attive ha interessato il settore primario

Interessanti, i dati forniti dal Comitato Imprenditoria Femminile (Cif) della Camera di Commercio, in collaborazione con il Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali dell’Università degli Studi di Salerno. L'’indagine è stata condotta presso un campione di ditte individuali femminili della provincia. "Dall’analisi si evince che al III trimestre del 2012 le imprese individuali femminili attive in provincia, risultano essere 19.721 su un totale di 72.367 imprese della medesima natura giuridica, con un incidenza pari al 27,2%. Il dato è in linea con la numerosità rilevata a livello regionale (28,9%) e nazionale (25,7%)", dicono dal Cif.

Tra 2009 e 2012, risulta una variazione negativa delle sole ditte individuali mentre le altre forme giuridiche presentano tutte saldi positivi. "L’universo delle ditte individuali femminili di Salerno comprende per la maggior parte imprese di micro dimensioni, come confermato dai dati relativi al numero di addetti impiegati che, in Campania nel 99,6% dei casi risultano inferiori a 10 per ditta - continuano - La provincia di Salerno con 19.659 unità è seconda solo a quella di Napoli (30.822 unità) in termini di numerosità di ditte rosa con meno di 10 addetti". Il maggior numero di imprese individuali di donne si concentra, inoltre, nel Vallo di Diano-Cilento, di cui il 7% ad Agropoli. Segue a ruota la Piana del Sele

"Dal trimestre 2011 al III trimestre 2012, si osserva che la più consistente diminuzione del numero di ditte attive ha interessato il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca: -7,1%) - spiegano ancora dal Cif - Segue il settore secondario (-1,4%) con un calo di presenze nelle attività manifatturiere per il -2,4%. Si nota, tuttavia, un aumento delle imprese individuali femminili operanti nelle costruzioni (3,1%), attività a prevalenza maschile. Un settore in controtendenza è quello terziario (2,5%) con il 50% in più di ditte femminili attive nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata".

 

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