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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Fondi europei a rischio: l'allarme della Feneal Uil

La Feneal Uil di Salerno pone l'attenzione sui fondi europei destinati alla Campania. Secondo l'organizzazione sindacale, infatti, l'Ue potrebbe bloccare i fondi da stanziare entro il 2020 che permetterebbero una spesa di un miliardo e 836 milioni di euro

La Feneal Uil di Salerno pone l'attenzione sui fondi europei destinati alla Campania. Secondo l'organizzazione sindacale, infatti, l'Unione Europea potrebbe bloccare i fondi da stanziare entro il 2020 che permetterebbero una spesa di un miliardo e 836 milioni di euro. "Oltre a questi fondi, sul Psr Campania 2007-2013, c'è il rischio di un disimpegno della spesa per altri 222 milioni di euro - spiega Patrizia Spinelli, segretaria generale Feneal Uil - Una grande opportunità potrebbe trasformarsi così in un evidente fallimento, soprattutto se non si riuscirà a stanziare per la fine del 2015 361,9 milioni in opere pubbliche, soprattutto nel comparto della rete rurale. Si tratta dell’ultima occasione propizia per garantire alla nostra regione un vero rilancio economico e soprattutto occupazionale in particolare nel settore dell’edilizia, da sempre motore trainante che negli ultimi anni ha fatto registrare un netto calo di aperture di cantieri e una forte riduzione dell’occupazione".

"La provincia di Salerno - continua Patrizia Spinell - con il suo vasto territorio e con la necessità di potenziare infrastrutture strategiche per lo sviluppo, deve diventare promotore di un’azione forte e incisiva per garantire che gran parte di questi fondi vengano stanziati. La situazione, in molti casi, oltre ad essere grave appare addirittura paradossale, esempio calzante di una inefficienza politico-burocratica".

Dalla Feneal Uil, poi, danno alcuni dati, pubblicati sul sito del governo, per comprendere l'entità del problema. Per il progetto Porta Ovest, per esempio, a fronte di un progetto di oltre 139 milioni di euro, sono stati trasferiti solo 46 milioni in attesa del secondo lotto che attende un finanziamento di quasi 40 milioni dei quali, però, non ci sarebbe traccia. Anche per la Stazione Marittima, anche se quasi completata, sono stati versati poco più di 8 milioni di euro a fronte dei quasi 20 del progetto. Il potenziamento del raccordo Salerno Avellino, nonostante i 123 milioni di euro stanziati dal Cipe, non è stato ancora cantierizzato, gli interventi a difesa del ripascimento del litorale salernitano, per i quali sono stati stanziati dall'Ue 70 milioni, sono stati completati solo per l'1%, l'auditorium Niemeyer di Ravello, nonostante sia completo, è stato finaziato solo per l'8% dei 16 milioni previsti. Altra tegola sono i fondi destinati al dissesto idrogeologico, una delle principale piaghe della provincia di Salerno. Secondo i dati forniti dal governo, infatti, dei quasi 50 milioni destinati complessivamente ai progetti di Auletta, Torre Orsaia, Pisciotta, Furore, Novi Velia, Atrani, Conca dei Marini e di sistemazione del fiume Picentino, ne sono stato utilizzati, per diversi motivi, circa 2 milioni di euro.

"Questi sono soltanto alcuni esempi di progetti che nel corso degli ultimi anni hanno interessato la provincia di Salerno. In totale, tra pubblico e privato, si tratta di 8.812 interventi per 2,6 miliardi di euro - spiega il segretario della Feneal Uil - Chiediamo, quindi, alla Provincia e ai Comuni il compito di accelerare le procedure e offrire progetti esecutivi e immediatamente cantierabili oltre che controllare gli stati di avanzamento e l’effettiva realizzazione degli interventi ed alla Regione Campania l’opportunità di dimostrare che il progetto di sburocratizzazione annunciato dal governatore De Luca in campagna elettorale è diventato realmente elemento che contraddistingue il nuovo corso di Palazzo Santa Lucia. La Feneal Uil - continua la Spinelli - che da anni sta rimarcando la necessità di un migliore utilizzo dei fondi europei, continuerà a vigilare ma soprattutto è disponibile ad offrire il proprio contributo agli enti locali per individuare le priorità per il territorio evitando di disperdere questi finanziamenti in opere non adeguate alle necessità della provincia di Salerno. Proprio in tal senso, appare opportuno che l’Aies costituisca una task force di tecnici per sostenere soprattutto quei piccoli comuni, che sono la spina dorsale della nostra provincia, per la realizzazione di progetti e per il completamento di procedure e per monitorare ed affrontare i mancati pagamenti dei SAL (stati di avanzamento maturati) da parte della Regione Campania che nei fatti immobilizza ancora di più l’economia creando non poche difficoltà alle imprese sane strette nella morsa delle Banche. La Feneal Uil è disponibile anche in tal senso a una fattiva collaborazione e a fornire, nell’ambito di questa iniziativa, il proprio sostegno e la propria rappresentanza. Bisogna immediatamente invertire una tendenza, che si evidenzia soprattutto in Campania e nella provincia di Salerno: è necessario - conclude - investire i finanziamenti Ue che sono disponibili. Soprattutto perché l’Italia contribuisce a questo fondo, con i soldi degli italiani, in maniera maggiore rispetto a quanto riceve e riesce a investire.

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