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Economia San Marzano sul Sarno

Pomodoro San Marzano "falso", la Cgil: "Sì a rafforzare la produzione Dop"

La sentenza definisce che la coltivazione del prodotto non avveniva secondo i criteri della denominazione di origine protetta, DOP, nell’area dell'Agro

La Cgil punta i riflettori sulla sentenza della Corte d’Appello di Salerno in merito alla frode operata nella trasformazione e commercializzazione di pomodoro spacciato per San Marzano. La sentenza definisce che la coltivazione del prodotto non avveniva secondo i criteri della denominazione di origine protetta, DOP, nell’area deputata. In altre parole, il pomodoro che veniva commercializzato non aveva origine nell’Agro, nella zona tipica del San Marzano.

“Tale sentenza ci fa riflettere su come ancora non sia adeguatamente condivisa l’idea di uno sviluppo di produzione di qualità, sulla quale vanno operati investimenti mirati – osserva il Segretario Generale Cgil Salerno, Maria Di Serio – Questo permetterebbe una produzione che si afferma sul mercato, garantendosi una fetta dello stesso, al sicuro da crisi che potrebbero colpire prodotti più commerciali e con un occhio meno attento alla qualità, con garanzie sul piano dell’esportazione, nell’era del Crowdfunding”.

“E’ chiaro che una sentenza del genere rafforza l’idea di investimenti di qualità nella filiera alimentare – aggiunge Giovanna Basile, Segretario Generale Flai Cgil Salerno- nella quale da alcuni anni, è stato costituito un Polo distrettuale Centro-Sud della Flai Cgil Salerno per la valorizzazione del prodotto, legata alla legalità, alla qualità e al territorio. Anche l’occupazione, crediamo, possa avere caratteristiche di maggiore stabilità, con un circuito virtuoso di maggiore attenzione, maggiori investimenti, maggiori guadagni, maggiori tutele”, ha concluso.

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