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Qualità della vita, la nuova classifica: Salerno scivola all'89esimo posto

E' quanto emerge dall'indagine svolta da Italia-Oggi-Università La Sapienza di Roma che evidenzia virtù, problemi, situazioni critiche e mutamenti nelle province e nelle principali aree del Paese

Qualità della vita, la provincia di Salerno crolla all’89esimo posto della classifica redatta da Italia-Oggi-Università La Sapienza di Roma, al termine di un’indagine che evidenzia virtù, problemi, situazioni critiche e mutamenti nelle province e nelle principali aree del Paese. Sono nove le griglie che hanno guidato l'analisi del territorio: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base.

La Campania

La provincia di Napoli si posiziona al 110esimo posto insieme a Catania e Vibo Valentia; Avellino si colloca al 105esimo posto, Caserta al 104esimo e Benevento scenda dal 75esimo al 95esimo posto. Male anche Salerno, che scivola dal 73esimo all’89esimo posto.

Le altre province

Bolzano ancora una volta in cima alla classifica della qualità della vita in Italia. Seguita, come l’anno scorso, da Trento e Belluno. La Capitale passa dal 67esimo all’85esimo posto della classifica, mentre Milano passa dal 57esimo al 55esimo. Le migliori performance sono delle piccole. Le località della provincia, con i loro ritmi più lenti e con le dimensioni più a misura d'uomo, con la maggiore cura del territorio e la buona amministrazione, sono di nuovo in testa, come l'anno passato d'altra parte. Ottime le posizioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo. Treviso, in particolare, risulta la provincia più sicura d’Italia; Trento, Bolzano e Bologna le realtà più positive per affari e lavoro; Parma, Siena, Trento e Piacenza quelle con la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente "sistema salute". Maglia nera alla calabrese Vibo Valentia, in coda alla classifica in compagnia di Catania, Napoli, Siracusa e Palermo.

Tendenzialmente, comunque, nei capoluoghi di regione la qualità della vita cresce, salvo che in sette città. Oltre che a Bari e a Firenze, a Catanzaro (dal 92esimo al 95esimo posto), a L'Aquila (dal 68esimo al 72esimo), a Potenza, che ha perso 20 posizioni (ora è 64esima), arretramento simile a Venezia (al 62esimo dal 41esimo posto). Torino ha perso una posizione, ed è 78esima. Come si vive in Italia? Nell'insieme, un po' meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017: si tratta del migliore dato registrato negli ultimi cinque anni. Stabile la situazione del Nord-Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord-Est e del Centro (Roma a parte). 

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