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Economia

Sfratti, aumentano i provvedimenti nel 2011 a Salerno e provincia

I dati sono stati diffusi dalla segreteria nazionale di Unione Inquilini. Si evidenzia un aumento delle emissioni di provvedimenti di sfratto a Salerno e provincia nel 2011 rispetto all'anno solare precedente

Sono 713 i provvedimenti di sfratto emessi a Salerno e provincia nell'anno solare 2011: i dati sono stati resi noti dalla segreteria nazionale di Unioni Inquilini. Nel dettaglio, per l'anno 2011, nessun provvedimento di sfratto è stato emesso per necessità del locatore. Sono invece 92 i provvedimentiu di sfratto emessi per finita locazione nel capoluogo, 17 nel resto della provincia (99 in totale); per morosità o altra causa sono stati invece emessi 463 provvedimenti di sfratto nella sola città di Salerno, 141 nel resto della provincia.

L'Unione Inquilini ha calcolato, per il territorio provinciale di Salerno, capoluogo compreso, una variazione del 22,72% del numero dei provvedimenti rispetto all'anno solare 2010. Salerno e provincia, in Campania, sono seconde solamente a Napoli e provincia, sia come numero generale di provvedimenti emessi, sia come variazione rispetto al 2010. Aumentano sensibilmente i provvedimenti di sfratto anche ad Avellino e provincia, mentre diminuiscono a Caserta e provincia e Benevento e provincia.

Questo il commento di Unione Inquilini relativamente alla situazione nazionale degli sfratti: "I dati complessivi del 2011, ancora incompleti, disegnano una condizione di sofferenza sociale acuta: quasi 64 mila nuove sentenze emesse, di cui quasi 56 mila per morosità e 124 mila richieste di  esecuzione forzata. Non tragga in inganno, quindi, il meno 2,3% sul totale degli sfratti emessi nel 2010. Sono incompleti i dati di grandi città, per fare un esempio Milano, Napoli e Bari e di numerose medie e piccole città italiane. Il dato degli sfratti è pertanto ancora in aumento pesante su tutto il territorio nazionale e crescono di oltre l’11% le richieste di esecuzione forzosa degli sfratti con l’Ufficiale Giudiziario. Malgrado l’aumento clamoroso degli ultimi anni, la morosità riesce a crescere ulteriormente. Nel 2011, gli sfratti per morosità sfiorano il 90% del totale delle nuove sentenze emesse (contro l’85% dello scorso anno). A questi dati agghiaccianti, vanno aggiunte le conseguenze inevitabili derivanti dai tagli sociali effettuati dal governo con l’azzeramento del fondo sociale per gli affitti che riguardava circa 300 mila famiglie sul territorio nazionale con redditi bassi. Dallo scoppio della crisi, l’andamento degli sfratti segnala con evidenza l’acuirsi di una irrisolta questione sociale legata al diritto alla casa negato. Senza iniziative adeguate di contrasto, calcoliamo 250.000 nuovi sfratti nei prossimi 3 anni, di cui  225.000 per morosità incolpevole. Serve una sospensione immediata dell'esecuzione di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole e uno stanziamento straordinario per ripristinare un fondo sociale per gli affitti adeguato alle esigenze delle famiglie in difficoltà. Serve un piano straordinario per gli alloggi popolari, utilizzando con priorità il patrimonio pubblico e le aree pubbliche. Questa sarebbe una “valorizzazione sociale” dei beni pubblici e non la dismissione speculativa che il governo prepara. Sarebbe una grande opera pubblica, un investimento per il lavoro e la giustizia sociale".

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