"L’autismo, quel male dell’essere, che non ha risposte": incontro a Salerno
Giriamoci intorno: in questo mondo che rincorre tanti falsi ideali, sembra dimenticarsi, purtroppo spesso, se non ricordarsi per un fatto mediatico, dei sofferenti di autismo. Premettendo che gli individui affetti da questa patologia, presentano difficoltà sociali con comportamenti, che vanno dal deficit nell'interazione sociale, deficit nella comunicazione, interessi e comportamenti limitati e ripetitivi. Ovviamente, questa mia scrittura, serve per sottolineare, quanto dolore vive, chi soffre, e anche chi è accanto a coloro affetti di questa disfunzione. Nel corso della vita si incontrano tante esperienze, anche l’aver vissuto, per pochi attimi, accanto ad un angelo, che intrappolato in questa macchina di dolore perduto, fatto di silenzi, di gesti ripetuti, di grida, sfregia con forza l’animo, il proprio cuore di chi gli è vicino.“Mi chiamo Lele”, è nato, per sottolineare questo sentimento, dedicato a questi figliuoli, che non per loro volontà, si ritrovano a vivere in un loro mondo, assai lontano da quello scontato di ognuno di noi. Ne parlerà Carmelo Perugia il 18 maggio al bar Victoria di via Raffaele Mauri, a Pastena.
Il testo
Ciao mi chiamo LeLe
Un sedicenne malato.
Vivo in una stanza
Di un castello dorato…
Tutto cancellato,
in questo clima addolorato,
di strazio, e tristezza,
mi hanno saziato.
Ciao sono LeLe,
per qualcuno posso sembrare un po’ strano,
grido, senza un perché mi arrabbio,
di certo questo mio stato, non l’ho voluto io,
ne cercato,
ma con me è nato …
Con altri divido solitudine, mestizia,
ma il mio cuore, richiaman
risa, giochi passione.
Triste è la realtà …
Rimango chiuso in questa stanzetta,
lontano dalla vita,
digiunando d’amore,
con lo sguardo ed il pensiero,
perso altrove.