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Cilento, ritorno del regista salernitano Gaetano Stella a Pellare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Pellare (SA), 20 agosto 2016 - Ad un anno dalla rappresentazione teatrale "Della vita e del martirio di San Bartolomeo Apostolo", l'attore, regista e autore teatrale, Gaetano Stella - nella serata del 19 agosto, nell'ambito dei solenni festeggiamenti del Santo Patrono Bartolomeo - è tornato nel borgo di Pellare, frazione di Moio della Civitella (SA). Occasione di tale gradito ritorno in terra cilentana è stata la proiezione del film concernente tale rievocazione storica. Tutto ciò al margine di una giornata ad alto impatto artistico-emotivo, dato che - alle ore 19 -, si è potuto assistere all'inaugurazione della statua di San Bartolomeo ad opera dell'artista pellarese Manuele Stifano, commissionata dalla BCC dei Comuni Cilentani.

«Un piccolo salotto teatrale». In questo modo, Gaetano Stella ha definito Piazza degli Eroi dove, in maniera più intimistica, si sono rivissute alcune delle passate emozioni: «Pecché 'a vita è accussì. 'o tiemp nun contà: aier' è comm si fossè oggi e oggi è comm si fossè aier'». Ed è stato proprio così.

Oltre a rivedere i passaggi salienti della vita e del martirio dell'apostolo "Natanaele", con un salto temporale, si è arrivati agli anni '50, quando le difficoltà economiche dell'epoca costringevano i figli di questa terra a lasciare, con la valigia di cartone, i propri cari per andare a cercare fortuna in America. In particolare, a Caracas. Un momento che, mentre passavano sul grande schermo le scene riguardanti la rappresentazione della partenza, inevitabilmente ha indotto i presenti a riflettere sulla difficile situazione che i tanti figli di cilentani, residenti in Venezuela, stanno da diversi anni attraversando.

Tuttavia, il passaggio emotivamente più suggestivo di questo incontro d'autore, è stato rivedere l'omaggio che Gaetano Stella, durante la rappresentazione, ha fatto al poeta Enzo D'Orsi, nato a Pellare: «Io no, nun torno `int`a `sta casa morta: che torno a fa` si nun ce trovo Mamma? Chi veglia, chi suspira, chi me chiamma, e chi m`aspetta, chi m`arape `a porta? […] Paese mio, paese d``o Celiento, astipame nu pizzo a `o campusanto!». Ascoltare tali versi - a pochi metri di distanza proprio dalla casa nativa del poeta -, recitati in maniera così sentita dal regista salernitano, è stato come rivedere quei luoghi con gli occhi dello stesso Enzo D'Orsi e sentirli con la sua stessa intensità, ascoltando le voci di coloro i quali non ci sono più.

Rosy Merola

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