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Ferzan Ozpetek al Giffoni Experience: "Aspetto di vedere cosa farà Renzi per i diritti civili"

Il regista turco a Giffoni non ha paura di esprimere le proprie riflessioni e preoccupazioni riguardo al nuovo governo Renzi e su cosa succederà nella battaglia per i diritti civili

Non ha remore a parlare del governo Renzi il regista turco naturalizzato italiano Ferzan Ozpetek. Oggi è lui a tener lezione alla Cittadella del Cinema di Giffoni durante la Masterclass, ma prima ha incontrato stampa e tv nel consueto appuntamento dimostrandosi molto deciso su certi argomenti: "Aspetto di vedere cosa farà Renzi per i diritti civili: non mi riferisco solo ai diritti degli omosessuali, ma ai diritti di tutti coloro che vogliono formalizzare la loro convivenza. Bisognerebbe considerare le persone dalla vita in su e non dalla vita in giù”. E' proprio così che si è espresso il regista di 'Allacciate le cinture', e parlando proprio di omosessuali e diritti ha ricordato come il primo film, 'Le fate ignoranti' sia stato "un film di rottura. Ricordo che la distribuzione voleva attendere prima di mandarlo nelle sale perché c’era il timore che lo vedessero solo i gay e invece sono state tante le famiglie a cui è piaciuto. Credo abbia segnato un cambiamento culturale”.

Il nome di Ozpetek recentemente si è legato anche al titolo di un romanzo, che da quasi un anno è anche nelle librerie, ovvero ‘Rosso Istanbul’, e per il quale il regista è stato invitato anche alla kermesse 'Positano 2014 Mare, sole e cultura'. A Giffoni Ferzan ha confessato di star lavorando all’adattamento cinematografico dell’opera: “Si chiamerà Red Istanbul e del libro avrà solo l’ambientazione, sarà girato nella capitale turca e resterà il personaggio principale, perché non amo ripetermi. Ho da poco iniziato a scrivere anche il mio secondo libro, per ora ho buttato giù le prime venti pagine ma fanno schifo. Nonostante stia al secondo, non mi sento uno scrittore”. Il 27 agosto parte il Festival del Cinema di Venezia, cui Ozpetek partecipò con il suo 'Un giorno perfetto' insieme a Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea: "Venezia mi mette paura perché il pubblico del Festival è da un lato passionale e dall’altro anche critico. Molti vanno lì con l’intenzione di attaccare il cinema italiano” ha dichiarato riguardo alla kermesse cinematografia, in cui quest'anno sono in gara ben tre film italiani. “Ho imparato che bisogna essere low-profile e non come feci io la prima volta, arrivando in laguna su una barca insieme a Isabella Ferrari”.

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