"Lambretta Club Salerno": apre i battenti il museo a Capaccio Scalo

Conto alla rovescia, a Capaccio Scalo, per l'apertura del museo "Lambretta Club Salerno" prevista il 6 gennaio, in occasione dell'anniversario della storica festa della "Befana del Vigile". Era il 1953, infatti, quando il capaccese Donato Sangiovanni, a bordo della sua Lambretta, percorreva 446 km del Giro della Campania e del Lazio: da allora gli appassionati della "sportiva" a due ruote sono triplicati nella nostra provincia.

In tanti, dunque, gioiscono per la nascita del nuovo museo che ripercorrendo oltre cinquanta anni di storia del motoveicolo che ha fatto innamorare milioni di italiani, sarà dedicato allo storico lambrettista capaccese Emilio Quaglia. "Agli inizi del 2000 - racconta l'ingegnere Gianpiero Cola, presidente del Lambretta Club Campania e vicepresidente del movimento nazionale - si stava perdendo tutto il patrimonio storico e culturale della lambretta in provincia di Salerno. Poi, grazie alla forte passione di un gruppo di amici, siamo riusciti a recuperare una buona parte di quel patrimonio e promuovere anche il restauro".

A partire dall'Epifania, dunque, sarà possibile visitare il museo gratuitamente, di domenica, su prenotazione. "Attraverso questo piccolo museo - continua l'ingegnere Cola - voglio far rivivere questa sfrenata passione per la lambretta. All'interno c'è una gran parte della sua storia nella nostra provincia: dalle concessionarie del ragioner D'Avossa, all'archivio storico della Commissionaria Innocenti. Oggi se questo sogno si avvera è merito di un gruppo affiatato di amici, tra i quali Andrea Landi, Costabile Gatto, Nicolangelo Di Stasi, Luigi Rinaldi, Antonio de Cristoforo,  Domenico Vicedomini,  Gennaro Baccari e Donato Margiotta, che si sono impegnati con grande amore".