Manovalanza, Salerno di nuovo protagonista dell'arte contemporanea
Salerno sarà di nuovo protagonista della fusione delle arti, grazie a "Manovalanza", un progetto di arte e coinvolgimento sociale nato qualche anno fa e reduce dal successo pluriartistico "Matrimoro" messo in scena agli inizi di febbraio al Teatro Ghirelli. Dal 20 al 22 febbraio presso il Teatro Sospesi al Lungomare Marconi 87, Manovalanza lancia il laboratorio intensivo di alta formazione per attori, fotografi e danzatori.
Il progetto nasce per fondere insieme diverse disciplini artistiche quali la danza, il teatro e la fotografia, come se fossero tutti attori dello stesso spettacolo: la creatività.
Sotto la saggia guida di quali Fiorenzo Madonna, Adriana Follieri e Davide Scognamillo, artisti giovani e talentuosi, i partecipanti saranno divisi in due gruppi di lavoro ed avranno la possibilità di sperimentare la propria fisicità, di entrare in contatto con la propria anima artistica un progetto non confinato dietro una formula ma frutto di azioni che passano dall'idea allo studio, dalla pura intuizione allo sviluppo in immagini, dalla parola alla scena. Manovalanza si prenderà cura di questo concepimento e nascita attraverso gli strumenti comparati e condivisi della fotografia e del teatro. I linguaggi di questo affiatato gruppo di artisti lavorano alla creazione di un'opera d'arte totale, rappresentata dal vivo e risultante dalla fusione di tutti gli strumenti, messi nella forma del dialogo e che valicano i confini spazio-temporali.
Per definire i confini e le forme della relazione dialogica fra teatro e fotografia si approfondirà dunque il concetto di regia (sia teatrale, sia fotografica) e il suo esercizio pratico: ideazione, conduzione, direzione, comunicazione e realizzazione.
Le nuove tecnologie saranno lo strumento sottile con cui dar sostanza ad una fotografia pensante, alla relazione tra corpi e immagini, al dialogo tra l'umano e la sua proiezione visibile.
Gli attori lavoreranno specificamente sul corpo per allenare e diversificare il gesto, sulla voce passando dal canto alla parola e sull'improvvisazione e la composizione per immagini, mettendo gli strumenti acquisiti al servizio della creazione scenica.
Ciascun attore viene guidato a trovare soluzioni per una totale libertà creativa e compositiva, nella conoscenza profonda di testi, contesti e colleghi sulla scena. L'improvvisazione trova così solidità nella sapienza dell'attore ideale, che è al tempo stesso colto e animalesco, primitivo e di sempiterna consapevolezza. La molteplicità offerta dalle possibilità combinatorie restituisce così alla formazione, all'incontro, allo studio sull'arte della scena, il pregio di comporre con ogni prova un'opera d'arte, il tutto sullo sfondo de "I Demoni" di Dostoevski, omaggiando Salerno della sfida dell'arte contemporanea.