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“Il presepe di sabbia. Sand nativity”: emozioni nel quadriportico del Museo Diocesano

La mostra, sebbene sarà inaugurata ufficialmente il 7 dicembre, ha aperto simbolicamente i battenti dal 1° dicembre, per dare la possibilità ai curiosi di vedere gli artisti all’opera


Torna a Salerno, dal 7 dicembre al 14 gennaio, la mostra “Il presepe di sabbia. Sand Nativity”. Realizzata con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Salerno e con il contributo di Salerno Energia, la kermesse nata da un’intuizione del direttore artistico Domenico Spena quest’anno ha luogo tra le prestigiose arcate del quadriportico del Museo Diocesano “San Matteo” di Salerno – in Largo Plebiscito. Rispetto alla prima edizione (a cui parteciparono più di 60mila visitatori) che ebbe luogo nello spazio antistante l’Arenile di Santa Teresa, cambia la location ma resta intatto lo spirito creativo che anima gli artisti.

Gli scultori

Otto le opere che prenderanno vita. Il filo tematico che le abbraccerà tutte ha un’ossatura ambientalista con un’attenzione particolare al pianeta, al riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico e marino. La mostra s’ispira all’enciclica “Laudato sì: proteggiamo il creato” di Papa Francesco - al quale, tra l’altro, è dedicata una scultura gigante – che suggerisce stili di vita più sostenibili e meno consumismo. Alla base di questa scelta c’è la volontà di stimolare una riflessione attraverso un’arte provocatoria e di denuncia in grado di sensibilizzare e far riflettere. Gli artisti Rodrigo Ferreira (Portogallo), Ferenc Monostori (Ungheria), Udo Ulrich (Germania) e Aaron Ojeda (Spagna): sono i quattro scultori - tra i migliori a livello internazionale - quest’anno si cimentano nell’impresa di liberare dai blocchi di sabbia le loro giganti figure.

Backstage

La mostra, sebbene sarà inaugurata ufficialmente il 7 dicembre, ha aperto simbolicamente i battenti dal 1° dicembre, per dare la possibilità ai curiosi di vedere gli artisti all’opera. Un’occasione unica per familiarizzare con il processo creativo e avere la possibilità di seguire i movimenti sicuri ed istintivi degli artisti. I visitatori possono divertirsi ad intuire quel che ne verrà e seguire tutte le fasi di nascita dell’opera. 

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