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Schettino al Giffoni Teatro sulla crisi, "Silviuccio", le multinazionali e le "secchiate"

Avrebbe potuto far ridere il pubblico usando la sua irresistibile verve, senza "andare oltre". Ma Simone Schettino ha lanciato e vinto una sfida riservata a pochi talenti: divertire e far riflettere al tempo stesso

Avrebbe potuto far sbellicare dalle risate il pubblico con battute frivole e "leggere", come solo comici del suo talento riescono, per regalare uno spettacolo "senza pensieri". Invece Simone Schettino ha scelto e vinto una sfida che solo in pochi avrebbero saputo affrontare: divertire e far riflettere allo stesso tempo. E gli scroscianti applausi lo hanno ripagato, sabato sera, presso il Giardino degli Aranci che ha ospitato la chiusura della XVII edizione estiva Giffoni Teatro. Prima di salire sul palco, l'artista durante l'incontro al Caffè aveva ironizzando sulle scelte dei protagonisti di Made in Sud: "Niente televisione per me? Non fa nulla. Io non sto a Made in Sud, ma sono made in sud e credo che sia molto più importante. Noi napoletani siamo il popolo meno rancoroso del mondo e io sento di appartenere alla mia terra in pieno - ha aggiunto - Vorrei andare oltre le auto blu e un governo malsano, oltre quella stampa che ama mettere i comici l’uno contro l’altro gratuitamente, oltre quella spicciolata di personaggi pubblici, o pseudo tali, che per avere un minimo di riconoscibilità, anche solo sui social, si gettano un secchio d’acqua in testa senza poi versare uno spicciolo per la SLA. A questo proposito, voglio darvi un consiglio: cercate di collegarvi per meno ore su Facebook. Che senso ha rimanere in casa evitando di socializzare se poi ci si dedica per pomeriggi interi alla comunicazione di Internet? Credo sia meglio tornare alle origini, agli affetti veri. Invece di chattare, parlate con i vostri familiari, che è meglio".

Due ore di show, dunque, hanno conquistato il pubblico: "Dicono che la gente vuole ridere, non vuole pensare, ma dietro questa affermazione, ve ne è un'altra più subdola: la gente non deve pensare", ha osservato Schettino che per dimostrare come il divertimento possa non escludere la riflessione, ha riletto in maniera sorprendente una parte di storia moderna e contemporanea per arrivare a comprendere i veri colpevoli dell'attuale crisi che attanaglia le famiglie. "La colpa è di Silviuccio o dei parlamentari? Neanche per sogno - ha detto il comico- I responsabili che si spartiscono nazioni intere sono l'alta finanza e le multinazionali: i politici che mangiano ci sono sempre stati". E su Renzi: "E' vero che ci ha fatto uscire dal tunnel, ma uscendo ci ha fatto prendere un camion in faccia. La gente non ha bisogno degli 80 euro in più nella busta paga, ma di meno tasse". Partendo da Eisenhower, passando per Clinton, per Bush (che, amando il petrolio, voleva fare il benzinaio sin da piccolo), fino a giungere a Saddam Hussein e alla Merkel, Schettino ha fatto emergere come, dietro ogni guerra, si celassero interessi legati al petrolio e al denaro. Tra gli argomenti affrontati, l'inquinamento e la follia umana che ha provocato fenomeni come la mucca pazza e la febbre suina. "Piuttosto che sperimentare farmaci su un pulcino per capire se sono o meno dannosi, io farei esperimenti su chi ha inventato il Pulcino Pio che, a differenza dei grandi musicisti, ha avuto un bel po' di fortuna", ha scherzato. Simpatico su e giù dal palco, quindi, il fondamentalista napoletano ha salutato i presenti, non negando autografi e selfie ai suoi fans. Un successo.

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