Vincenzo Salemme, Giancarlo Giannini e Federico Salvatore al Giffoni Teatro
Saranno Vincenzo Salemme, Giancarlo Giannini e Federico Salvatore a calcare il palco del Giffoni Teatro. Parte il 2 agosto la rassegna del Giffoni Teatro, con un ricco cartellone in cui spiccano anteprime e grandi protagonisti, ma anche la professionalità e l’impegno delle compagnie stabili del territorio, il sogno e le aspirazioni del teatro ragazzi, e la comicità del sud. Ad aprire Federico Salvatore, poliedrico e carismatico artista partenopeo che, a distanza di due anni, torna a Giffoni sabato 2 agosto con “…E noi zitti sotto”, il suo nuovo spettacolo teatrale in lingua napoletana. In occasione del ventennale della scomparsa del grande attore e regista, Massimo Troisi, martedì 5 si terrà un’anteprima assoluta, “Cosa ne penso della Svizzera”, il recital commemorativo scritto da Gian Paolo Mai e interpretato da Giancarlo Giannini, in cui la sua straordinaria voce segnerà il percorso artistico e umano di Troisi in un memorial di uno dei più significativi attori della scena italiana. All’Arena Alberto Sordi della Cittadella del Cinema, sabato 9 arriva Vincenzo Salemme, protagonista di “Sogni e bisogni”: la commedia, ispirata al celebre romanzo di Moravia, ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia e il suo "pene", ma a differenza del racconto moraviano, nella rilettura di Salemme l'organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo "titolare" e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico. Penultimo appuntamento giovedì 21 con Paolo Caiazzo in “Benvenuti in casa Esposito” di Paolo Caiazzo, Pino Imperatore e Alessandro Siani, un modo nuovo di raccontare e denunciare la malavita, perfettamente in linea con i contenuti dell’omonimo romanzo bestseller. Sarà Simone Schettino con il suo spettacolo “Se permettete vorrei andare oltre”, a chiudere in risata la rassegna: in tale spettacolo Schettino si concede uno spettacolo dinanzi a un pubblico ideale, dove la scaletta non viene decisa in base a quello che la platea vorrebbe, ma è l'artista stesso a scegliere gli argomenti senza farsi influenzare,