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Tom Felton è l’idolo del Gff: “Ero ateo ma il film su Gesù mi ha fatto cambiare idea"

Carinissimo, simpatico e alla mano: questo è in realtà Draco Malfoy, ovvero Tom Felton, il bel 28enne londinese che con il suo charme ha letteralmente conquistato la Cittadella

Felton è arrivato all'incontro con la stampa carico dell'entusiasmo dei fans e subito si è dato alle domande dei giornalisti. Prima di tutto, ha raccontato del film "Risen", in cui interpreta un legionario romano che assiste alla crocifissione e resurrezione di Cristo: “E’ una storia narrata seguendo uno sguardo storico, è un resoconto realistico non basato sul mito o sulla leggenda di Gesù. Reynolds ha voluto rendere la storia più vera possibile e anche i dialoghi si basano sui testi scritti per rendere tutto più vicino al Nuovo Testamento. Io ero un ateo convinto prima di girare questo film, ma interpretarlo mi ha fatto cambiare idea su determinate cose” ha confessato l’attore britannico. Da agnostico Tom ha sempre cercato di capire la realtà al di là della visione religiosa: "Ho un approccio più razionale” ha ammesso. Sicuro è che Felton abbia seguito il proprio cuore e i propri sogni nella sua carriera: “Bisogna fare le cose perché piacciono, non per diventare famosi o ricchi. Bisogna perseguire i propri sogni e le proprie passioni in modo pulito”, e di passioni, oltre la recitazione, Tom ne ha una in particolare che gli permette di estraniarsi dalla realtà e di rilassarsi: “Suonare la chitarra è il mio modo di meditare e mi aiuta a rilassarmi. La canzone per me è una sorta di copione che puoi cambiare e da interpretare sempre in modo diverso”.

Riceve il suo meritatissimo Award il bel Tom a Giffoni, in cui ha trascorso una giornata impegnativa ma ricca di emozioni che i piccoli e grandi giurati del festival hanno saputo trasmettergli. Non si aspettava tutto questo calore e le lacrime di gioia che le fans gli hanno riservato non appena entrato in Sala Truffaut lo hanno commosso davvero, tanto che una lacrimuccia stava spuntando anche sui suoi occhi. In barba alla commozione però, Tom ha risposto sinceramente e in modo quanto più soddisfacente possibile alle domande dei ragazzi, che erano molto curiosi di sapere come fosse stato interpretare un “bad boy” come Draco e quanto gli fosse rimasto attaccato il personaggio: “Non voglio abbandonare davvero Draco, siamo cresciuti insieme e non mi stancherò mai di essere lui – ha ammesso Felton – chiamatemi pure Draco quanto volete, non mi offenderò. Draco ha avuto una grande evoluzione negli anni e per me è stato interessante cercare di capirlo, di comprendere la sua vera personalità. Lui non era davvero cattivo, solo che aveva voglia di emulare il padre che era malvagio e di conseguenza cercava di essere come lui. Negli ultimi film si è evoluto e il suo lato buono è venuto un po’ fuori, ma non è stato mai un personaggio totalmente buono, anche nella volontà della Rowling doveva rimanere un personaggio negativo”. Quello che Felton ha raccontato è stata la fortuna di aver preso parte alla saga quando ancora non si rendeva conto del successo mondiale che stava riscuotendo, nonché la fortuna di aver avuto la possibilità di recitare a 13 anni al fianco di professionisti come Alan Rickman, Jason Isaacs e Ralph Fiennes da cui ha cercato di rubare un po’ l’arte della recitazione ogni giorno perché, come ha ammesso, “Si può imparare da chiunque”. Sul blu carpet sia prima di entrare in sala che all’uscita è stato molto generoso: ha scattato selfie sia coi fans che con i fotografi che lo attendevano, si è dato completamente e per quanto ha potuto a tutti coloro che lo attendevano da ieri in Cittadella. Draco Malfoy si è dimostrato una persona davvero speciale, di un’umiltà rara.
 

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