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Quanto costa ricaricare l'auto elettrica

Le modalità di ricarica della vostra auto in casa e presso una colonnina: le differenze e i costi, specie sui consumi

La ricarica delle auto elettriche si sviluppa attraverso una variabilità dei costi, che cambiano a seconda di dove si fa il pieno di elettricità, ma anche se si è costretti a caricare solo presso le colonnine pubbliche, o in alternativa da casa o sul luogo di lavoro.

Ricaricare a casa: prezzi

Certamente, il modo più conviente e comodo per ricaricare l’auto elettrica è in casa propria, magari all'interno di un garage o in un luogo dove l'auto possa essere collegata all'impianto elettrico del vostro domicilio. Per il calcolo del prezzo e del consumo, è utile consultare una qualsiasi bolletta della luce e poi calcolare il costo al kWh. La bolletta dell'elettricità - è giusto ricordarlo - non si basa solo sul costo della componente energetica ma comprende anche i costi di trasporto e le tasse. Nelle bollette è già compreso il calcolo con le voci accessorie:

  1. costo medio unitario della spesa per la materia energia: il costo dell'energia escludendo oneri di sistema, trasporto, gestione contatore e imposte.
  2. costo medio della bolletta: il costo medio al kWh, tutto incluso

Bollo auto: le informazioni

Semplificando, basta prendere il costo medio in euro e moltiplicarlo per la capacità della batteria in kWh.  I tempi di ricarica in casa sono notevolmente lunghi: attraverso l'uso di un contatore tradizionale da 3,3 kW di potenza impegnata, per la nostra batteria da 40 kWh, serviranno circa 12 ore per riportarla al 100% della sua effettiva funzionalità. In genere, si consiglia di ricaricare l'auto nelle ore notturne, quando in casa non si ha necessità di utilizzare le altre utenze domestiche, che restano così spente, evitando un accumulo di energia e di consumo

Colonnine: cosa sono e quali prezzi

Secondo le ultime stime diffuse dall’Energy & Strategy Group del Politecnico milanese, come riportato da qualenergia.it, in Italia sono installate circa 8.200 colonnine tra quelle pubbliche nelle strade, piazze, parcheggi eccetera (circa 3.500 in totale) e quelle private ad accesso pubblico, ad esempio negli alberghi e nei supermercati. Il 70-75% delle colonnine si trova nelle città e nelle aree urbane; ancora poche (meno del 5% del totale), invece, sono quelle disponibili sulle strade extraurbane e sulle autostrade italiane, mentre un 20-30% dei punti di ricarica complessivi si trova nei “punti d’interesse”, soprattutto centri commerciali e concessionari auto. Le stazioni di ricarica private, invece, oscillano tra le 11.000 e 13.000.

Agevolazioni per i veicoli storici

I costi possono essere a consumo oppure “flat” con un pagamento fisso mensile/annuale per un determinato numero di ricariche o di energia complessivamente prelevata. Le tariffe variano secondo il tipo di colonnina, velocità della ricarica e operatore che gestisce il servizio. In media, in base alle varie offerte presenti sul mercato, bisogna calcolare 0,45-0,50 € per kWh per utilizzare i punti di ricarica rapida sotto 50 kW e veloce da 50 kW. Guardando sempre alla batteria di taglia media da 40 kWh, la spesa si aggira sui 18-20 euro per un pieno completo, quindi il doppio rispetto a quanto si paga in casa. Se si viaggia molto, è consigliabile una tariffa forfettaria mensile. Sui tempi di rifornimento, invece, se l’automobilista usa una colonnina “rapida” in corrente alternata da 22 kW deve calcolare almeno due ore per guadagnare la completa autonomia della batteria da 40 kWh. Con una colonnina da 50 kW il tempo per un pieno scende a circa un’ora; sopra 50 kW si entra nel campo dei rifornimenti super-veloci con punti di ricarica da 150 kW o anche più potenti, come quelli da 350 kW che permettono di ricaricare la batteria in pochi minuti.

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