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Intervista al sindaco di Acerno Vito Sansone: "Cantieri e turismo, mi ricandido per completare il programma"

Il primo cittadino annuncia, a Salernotoday, la sua ricandidatura alla guida del Comune in vista delle elezioni amministrative di giugno rivendicando il lavoro svolto negli ultimi anni e le opere che intende portare a termine

“Dopo tanti sacrifici e l’avvio del programma promesso ai miei concittadini non posso fare altro che ricandidarmi per completare il lavoro iniziato”. Il sindaco di Acerno Vito Sansone, di professione medico e da cinque anni alla guida del piccolo comune posizionato al centro dei monti Picentini, annuncia a Salernotoday la sua ricandidatura in vista delle elezioni amministrative, che dovrebbero svolgersi il prossimo mese di giugno, rivendicando con orgoglio l’attività amministrativa svolta nel corso degli ultimi anni sotto la spada di Damocle del dissesto finanziario ereditato del Comune, che ha comportato non pochi sacrifici agli amministratori e agli stessi cittadini. Nonostante tutto, però, ha in cantiere progetti ed idee che intende portare avanti e completare durante la prossima legislatura.

Cinque anni fa decise di candidarsi a sindaco di Acerno. E ora punta al secondo mandato. Perché?

“La risposta è semplice. Dopo tanti sacrifici, a cui stiamo stati costretti a fare fronte per via di una situazione finanziaria disastrosa dell’Ente, abbiamo iniziato a progettare il futuro del nostro paese ed è necessario proseguire il percorso intrapreso. Non possiamo fermarci”

I conti del Comune sono ancora in rosso?

“Per colpa delle amministrazioni precedenti ho dovuto dichiarare il pre-dissesto finanziario. Ho trovato 5 milioni di euro di debiti, i dipendenti comunali non venivano pagati da circa 3 mesi mentre i lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2 da ben sei mesi. Allora ho iniziato a tagliare..”

Cosa?

“Per prima cosa ho rinunciato allo stipendio. E ho invitato i membri della mia Giunta a fare altrettanto. Tutti i soldi risparmiati li abbiamo inseriti nei bilanci annuali. Grazie ad un decreto del Governo Renzi, abbiamo iniziato a pagare i nostri debiti. Poi  abbiamo alienato i nostri beni, ridotto le spese, innalzato i tributi comunali mettendo in campo un’azione amministrativa volta a stabilizzare economicamente il Comune nonostante il contesto economico sfavorevole”.

Quali sono state le priorità?

“Guardi, Acerno non è un grande comune ma è ricco di storia e tradizioni. Dopo aver iniziato il risanamento dei conti pubblici, ho deciso di puntare sul turismo e sulle opere pubbliche. Tra i primi provvedimenti, abbiamo approvato finalmente il Paf (Piano di Assestamento Forestale) decennale, che ci consentirà di valorizzare al meglio una delle nostre principali risorse, ossia i 6 mila ettari di boschi che ci circondano. Non solo, ma le cosiddette "martellate" verranno effettuata dalle imprese locali creando lavoro. Poi, abbiamo avviato il percorso che ci porterà all’approvazione definitiva del Puc (Piano Urbanistico Comunale) e del nuovo Ruec (Regolamento Urbanistico ed Edilizio Comunale), grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno. Manca ancora qualche dettaglio, ma ormai ci siamo. Abbiamo riassorbito i lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2 garantendo un buon servizio di raccolta dei rifiuti con la differenziata che ha raggiunto quota 65%. Inoltre, grazie ai tagli ai nostri stipendi, abbiamo stanziato 150 mila euro per rifare la pavimentazione in tutte le strade principali del paese”.

E’ vero che sta per aprire una nuova scuola?

“Sì, la nostra amministrazione punta molto sull’istruzione. Grazie al decreto di “accelerazione della spesa” il prossimo 27 aprile inaugureremo il primo polo scolastico, in via Duomo, che accoglierà studenti di scuole materne, elementari e medie”.

Nelle scorse settimane avete annunciato anche la riqualificazione del centro storico. Ma con pochi soldi, come farete?

“Abbiamo bandito un concorso di idee. Le proposte (dieci già ci sono state recapitate) serviranno a ridisegnare parcheggi, percorsi pedonali, verde pubblico attrezzato ed arredo urbano, del centro cittadino, partendo da Piazza Belcrado proseguendo per Piazza D’Aste, Via Duomo, Piazza Vincenzo Freda, Via Roma, Via Duomo, Villa Comunale sino al Centro Parrocchiale, Via Giuseppe Cuozzo nonché tutta l’area del Belvedere Tusciano. Le idee progettuali dovranno salvaguardare e valorizzare sia il monumento ai Caduti di Guerra collocato in Piazza Freda, sia il secolare Cedro del Libano posto all’ingresso della Villa Comunale”   

Qualche altra idea in cantiere?

“Si, è stato già approvato dal consiglio comunale un progetto di finanza per la rete di pubblica illuminazione e a breve partirà la gara. Vogliamo anche ampliare il nostro cimitero. E poi, grazie ad un duro lavoro, siamo riusciti ad entrare nel fondo di rotazione regionale, che ci ha consentito di approvare quattro importanti progetti: la ristrutturazione delle strutture sportive situate all’entrata di Acerno; il recupero di una cartiera del 1700; la costruzione di un centro polifunzionale accanto al nuovo polo scolastico  e un piano di risparmio energetico per l’ex scuola media e la Casa Comunale”.

Da quasi tre anni la strada regionale 164 è inaccessibile a causa di una frana, che però ricade sul versante di Montecorvino Rovella. I disagi alla circolazione non mancano. Quando verrà risolto definitivamente il problema?

“La Provincia ha redatto il progetto esecutivo stanziando 2 milioni di euro. Ora attendiamo tutte le autorizzazioni necessarie affinchè venga indetto, in tempi rapidi, il bando di gara”.  

Come sono i rapporti con Provincia e Regione?

“Assolutamente buoni. C’è un dialogo costante sia con il presidente Canfora che con il governatore De Luca e i suoi assessori. Si è creata una forte sinergia istituzionale”.

Acerno è da sempre famosa per le sue castagne. Ma da qualche anno, a causa del velenoso insetto cinipide, molte piante del castagno sono morte. In che modo state rimediando?

“Non ci siamo arresi. Per questo abbiamo deciso di puntare non solo sulle castagne non contagiate, ma anche sulla nostra “patata”, sulla “fragolata” e sulla famosa “pasticella”, che è una particolare crema di castagne. Con queste degustazioni vogliamo rilanciare non solo la nostra produzione, ma anche favorire sviluppo e turismo per far crescere ancora di più il nostro comune”.

Buon lavoro sindaco

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