Un militante disabile della Lega di Campagna, Mario Calabrese, è stato offeso sui social network.” “Sei la m.. più disumana che questo mondo poteva avere”. “Da quando sei nato stipendio comunale e cosa hai fatto, sei un ludopatico di m….”. E altre frasi che, il diretto interessato, ha condiviso sulla sua pagina Facebook (in basso) per farle leggere a tutti i suoi amici.

Il fatto

Nel centro storico di Campagna c’è un locale di proprietà della sorella di Mario, anche lei molto attiva nella Lega, dove sono stati attaccati dei manifesti che raffigurano il leader nazionale Matteo Salvini. E questa sarebbe stata la loro colpa. Pubblicizzare il loro leader. Da quel giorno i due non hanno avuto pace e gli insulti si sono susseguiti sui social, in un’escalation continua fino a quando un ristoratore ha pubblicato sulla propria bacheca le immagini, del locale con tanto di manifesti, corredati da insulti contro l’uomo.

La denuncia

Numerosi i messaggi di solidarietà a Calabrese. In primis da parte del coordinatore provinciale della Lega Nicholas Esposito: “Non credevo a quanto mi stessero raccontando i militanti della lega a Campagna, mi sembrava impossibile ma poi ho visto le foto. Si vergognino e chiedano umilmente scusa per loro becera ignoranza”. Il militante salviniano è da sempre impegnato nello sport e nel sociale. “Un grande uomo che ha deciso di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. E’ stato uno de primi ad aver aderito al progetto della Lega a Campagna. Dal 2017 si impegna con passione e dedizione alla locale sezione, collaborando col coordinatore Bruno Avagliano” tuona Esposito. “Epiteti inenarrabili ed irripetibili, non riesco ad immaginare tanto livore verso una persona che tra l’altro vive per la maggior parte della sua vita su una sedia a rotelle per un grave problema di salute”. “Vedremo se ci saranno i presupposti per una denuncia – chiosa Esposito- ma nel frattempo chiedano scusa ad una persona che merita rispetto”. Nel fine settimana Esposito, unitamente ai militanti locali, sarà a Campagna per esprimere la sua solidarietà e la sua amicizia alla famiglia Calabrese per le offese subite.