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Referendum, Zanetti arriva a Cava: "Se si perde questo treno se ne riparlerà tra 10 anni"

Il vice ministro all'economia è giunto nella città metelliana per spiegare le ragioni del Sì e confermare l'impegno, in vista del prossimo referendum costituzionale, anche in provincia di Salerno attraverso la costituzioni dei comitati "Liberi sì"

Il viceministro all’economia e segretario nazionale di Scelta Civica Enrico Zanetti ha fatto tappa a Cava de’ Tirreni, per spiegare le ragioni del e confermare l’impegno attivo, in vista del prossimo referendum costituzionale, anche in provincia di Salerno attraverso la costituzioni dei comitati “Liberi sì”. Dopo i saluti del sindaco Vincenzo Servalli, hanno preso la parola il coordinatore provinciale Giovanni D’Avenia, l’assessore regionale alla formazione e pari opportunità Chiara Marciani, e Martino Melchionda, coordinatore del comitato provinciale “Liberi sì”. “La riforma costituzionale – ha dichiarato nell’introduzione dell’incontro D’Avenia – renderà il nostro Paese più moderno ed efficiente, è una sfida importante che deve essere vinta. Per questo anche qui a Salerno ci impegneremo per sostenere e spiegare, entrando nel merito delle questione e al di fuori da ogni inutile forma populismo, le ragioni del sì. E’ una riforma che va sostenuta per praticare un rinnovamento necessario e dimostrare all’Europa di saper riformare e rendere più snello il processo di redazione delle leggi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è intervenuto Melchionda: “Le ragioni del sì non possono risiedere né in una posizione favorevole o meno al Pd né nel giudizio sull’operato del governo, stanno nella riforma costituzionale stessa. Ritengo sia utile che un’area culturale moderata dia un contributo serio alla vicenda referendaria. Come comitato per il sì faremo iniziative locali, ma soprattutto parleremo con le persone, spiegheremo cosa c’è scritto nella riforma e che il referendum non può ridursi ad un voto favorevole o contrario ad una segreteria politica o al governo. E’ una buona riforma, per questo bisogna votare a favore”. Dopo le parole dell’assessore Marciani che ha confermato il suo pieno sostegno alla riforma condividendo la necessità di momenti pubblici, utili a condividere ulteriori punti di vista a favore del si, le conclusioni sono state affidate al viceministro Zanetti: “Oggi - ha esordito - lo scenario politico è cambiato, con una destra che ha scelto il terreno dell’antieropeismo non si potrà mai trovare una sintesi per governare. La destra non è più alleabile con il centro, che deve prendere il suo spazio e guardare con autonomia alle alleanze possibili con cui costruire un programma di governo serio".

Per l'esponente del Governo Renzi "gli interlocutori non possono essere Salvini e Meloni. Verifichiamo piuttosto se ci sono i presupposti di un dialogo serio con il Pd guidato non dalla sinistra, ma da Renzi.La battaglia referendaria è importante, se si perde questo treno se ne riparlerà tra 10 anni o forse più. Non  ci sarà un’altra occasione da qui a breve. Di questa riforma se ne parla da tempo, noi siamo andati fino in fondo. Supereremo il bicameralismo perfetto, la fiducia al governo potrà essere data da una camera e non più da due. E questo è fondamentale per la stabilità del Paese. I parlamentari verranno ridotti da 945 a 630, ridurremo i costi della politica, via i contributi ai gruppi regionali e verrà praticata una razionalizzazione dei costi nel rapporto stato – regioni. C’è tanta disinformazione in merito alle ragioni del sì, il mio invito è quello di entrare nel merito e  votare la riforma” ha concluso Zanetti.

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