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Celano sul processo Crescent: "Il sistema di famiglia progressista ha illuso per 25 anni"

Roberto Celano, consigliere comunale di Forza Italia, ha espresso alcune sue considerazioni in merito all'arringa che l'avvocato Carbone, legale di Vincenzo De Luca, ha fatto durante l'ultima udienza del processo Crescent che si è tenuto ieri

Roberto Celano, consigliere comunale di Forza Italia, ha espresso alcune sue considerazioni in merito all'arringa che l'avvocato Carbone, legale di Vincenzo De Luca, ha fatto durante l'ultima udienza del processo Crescent che si è tenuto ieri.

Il commento di Celano

"Nel corso dell'ultima udienza del Processo Crescent - ha esordito Celano - si è assistito al goffo tentativo dei legali degli imputati di rendere martire chi ha fortemente voluto lo scempio edilizio sul mare nel comparto di Santa Teresa". Il consigliere comunale di Forza Italia, infatti, ha fortemente criticato il risvolto politico dato dai legali del governatore al processo che sarebbe diventato una sorta scelta pro o contro De Luca. "Fingono di non sapere - continua Celano - che alcune delle illegittimità diffuse sono state rilevate anche dal Consiglio di Stato, che non si è poi consentito di realizzare le due torri che erano inizialmente previste, che perfino il Ministero dei Beni Culturali ha riconosciuto responsabilità enormi anche in capo ai funzionari del Ministero stesso, che la stessa procura aveva acconsentito su forti pressioni dell'Ente e dei costruttori, dopo iniziale sequestro del manufatto, a far proseguire nell'opera (evidentemente privata) solo a rischio di imprenditori e Comune (che incredibilmente si è assunto un rischio non dovuto!!!). I legali - incalza il consigliere comunale - parlano la stessa lingua dell'imputato e sciorinano le stesse sterili argomentazioni ascoltate il venerdì a LiraTv (prima c'erano le chiancarelle, si tratta di una splendida trasformazione urbanistica etc...), senza comprendere che in Tribunale non si discute della valenza o della bellezza o meno (si tratta, oggettivamente, oltretutto di un mostro di cemento di una delle più grandi speculazioni edificatorie mai avvenute nel Paese) dell'opera, ma della legittimità del procedimento adottato, dell'inesistenza dell'interesse pubblico, degli insuperabili vincoli esistenti, degli strani (e lapalissiani!!!) intrecci tra Amministraziine comunale e Soprintendenza che, pure, con faccia tosta, ieri Zampino tentava incredibilmente di confutare con dichiarazioni spontanee e poco convincenti. Paolo Carbone, legale di De Luca, parla poi di una sedicente loggia massonica che avrebbe reagito (come? Muovendo i fili della magistratura?), avendo voluto mettere le mani sulla città. Non dice di quale loggia si tratti, chi sarebbero gli artefici, di chi sarebbero le mani. Eppure avrebbe il dovere di essere chiaro, di denunciare. Tutto, invece, vago, tutto favoloso, tutto sinceramente poco credibile. Le uniche mani che certamente hanno modellato a piacimento e stanno da troppi anni indisturbate (spesso con organi di Controllo, come la Soprintendenza, compiacenti o poco attenti) favorendo la cementificazione indiscriminata della città, sono quelle del sistema di famiglia, del progressismo salernitano che ha illuso per un quarto di secolo con racconti favolosi ed i cui fallimenti sono ora sotto gli occhi di tutti!" conclude, infine, Celano.

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