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Crescent, Calabrese replica a Boccia: "Nomen omen: prima approva e poi boccia"

Botta e risposta a distanza tra il referente provinciale dei Verdi Flavio Boccia e l'assessore comunale all'Ambiente Gerardo Calabrese sulla costruzione del Crescent

Botta e risposta a distanza tra l'esponente provinciale dei Verdi Flavio Boccia e l'assessore comunale all'Ambiente Gerardo Calabrese sulla costruzione del Crescent: "Sono bastati due anni ed un cambio di partito perché cambiasse idea anche sulle sorti del Crescent. Per star dietro alle varie associazioni e ai movimenti politici di cui è stato presidente, referente, coordinatore, membro, consulente e segretario, Boccia - attacca Calabrese - ha forse dimenticato qual’era la sua opinione in merito appena due anni fa. “Il Crescent - affermava Boccia -deve essere necessariamente ultimato”. 

Poi l'esponente della Giunta De Luca aggiunge:"Oggi, a sorpresa, parla di abusi e danni all’ambiente come se per la prima volta prendesse contezza della situazione. Boccia ha evidentemente perso la memoria e anche il senno se oggi ritorna sull’argomento ergendosi a paladino dell’ambiente - cavalcando l’onda “chiancarellesca”  - in proiezione di future competizioni elettorali. Al referente provinciale dei Verdi, partito nel quale ho cominciato la mia militanza politica,  vorrei far presente che non sono affatto passato ufficialmente alla corte di De Luca, essendo assessore nelle sue giunte da circa otto anni".

Di qui un altro affondo: "A differenza sua, inoltre, pur avendo deciso, con sofferenza, di lasciare Sinistra Ecologia Libertà per aderire al Partito Democratico, questo passaggio non ha minimamente inficiato sul mio pensiero e sulla politica amministrativa che, in questi anni, è stata apprezzata e premiata diventando un modello ed un punto di riferimento per tanti comuni italiani nella gestione dei rifiuti, dell’energia e  delle politiche ambientali".

"Dopo l’osservatorio sul degrado cittadino (che avrebbe dovuto fornire segnalazioni all’amministrazione comunale che non sono mai pervenute), Boccia continua a cavalcare l’onda della protesta sterile a fini utilitaristici per garantirsi visibilità pubblica per fini personali. La stessa che - conclude Calabrese -  nel 2012 gli costò la revoca dell’incarico a segretario cittadino dell’Api. Stia attento Boccia: potrebbe succedere di nuovo".

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