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Politica Pontecagnano Faiano / Via Giosuè Carducci

Da Pontecagnano Faiano quattro volte sì

Incontro organizzato dal locale comitato pro referendum, con gli interventi dell'assessore all'ambiente di Salerno Gerardo Calabrese, il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo e il deputato Pd Tino Iannuzzi

Tre esperti, ognuno nel suo campo, per dire quattro volte sì, per dire ai quattro quesiti previsti dal referendum del 12 e 13 giugno. Michele Buonomo (presidente di Legambiente Campania), Tino Iannuzzi (parlamentare del partito democratico) e Gerardo Calabrese (assessore all'ambiente del comune di Salerno) hanno partecipato al dibattito organizzato dal comitato pro referendum di Pontecagnano Faiano. L'incontro, moderato dal giornalista e direttore del quotidiano La Città di Salerno Angelo Di Marino, si è svolto nei pressi dei giardini pubblici di via Carducci.

ACQUA PUBBLICA - "Bisogna andare a votare indipendentemente dai colori politici e dalle bandiere" ha sottolineato l'assessore Gerardo Calabrese, che ha quindi spiegato perchè andare a votare "" per quanto riguarda i due quesiti che riguardano l'acqua: "L'acqua deve rimanere pubblica perchè con l'acqua in mano ai privati si avrebbe un aumento dei costi e delle tariffe del servizio idrico - ha motivato Calabrese - come è già successo nell'agro nocerino sarnese. Inoltre, con l'attuale norma che il referendum chiede di abrogare, i privati hanno diritto al 7% di ritorno sul capitale investito, un guadagno sicuro che potrebbe fare gola a molti, forse a troppi". Calabrese ha anche illustrato le ragioni del "no": "I comitati per il no adducono che privato è bello, che solamente i privati possono mettere in campo risorse, ad esempio, per far fronte alla dispersione idrica. Ebbene - ha concluso Calabrese - io penso che bisogna intervenire su tutto il ciclo dell'acqua e che lo debba fare il pubblico. Se gli amministratori pubblici non lavorano bene, la gente può decidere di mandarli a casa con il voto".

CONTRO IL NUCLEARE - Del nucleare ha invece parlato l'esponente di Legambiente Michele Buonomo: "Ancora una volta l'Italia è chiamata ad esprimersi sul nucleare, come ha già fatto 24 anni fa. Come allora il nucleare sarà bocciato dagli italiani - dice il presidente di Legambiente - il nucleare non è sicuro e inoltre costa: costa nell'immediato e costa nel tempo, dato che noi in bolletta stiamo ancora pagando lo smaltimento delle scorie prodotte nella breve parentesi nucleare del nostro paese. Oltre a costare - aggiunge Buonomo - il nucleare non è affatto sicuro: abbiamo tutti negli occhi le immagini di quello che è successo in Giappone. Il nostro territorio è altamente sismico, come si può pensare di fare le centrali nucleari in Italia". Michele Buonomo ha quindi proposto con forza le alternative all'atomo: "Le alternative sono le energie rinnovabili, pensiamo all'eolico e al fotovoltaico, che si stanno sviluppando e stanno attirando l'attenzione. Sono fonti di energia sicure e creano posti di lavoro". Buonomo ha quindi aggiunto: "Se volete andare al mare domenica andate pure, ma prima o dopo andate a votare e votate sì".

LEGITTIMO IMPEDIMENTO - Sul legittimo impedimento si è invece espresso il deputato del partito democratico, l'avvocato Tino Iannuzzi: "Il legittimo impedimento esiste già nel nostro ordinamento - dice Iannuzzi - precisamente nel codice di procedura penale, dove si dice che se l'imputato non può presentarsi al processo il giudice deve rinviare l'udienza. Questo vale per tutti i cittadini, che sono tutti uguali davanti alla legge. Non è necessaria quindi questa norma transitoria che riguarda solamente il presidente del consiglio e i suoi ministri. Pertanto, bisogna andare a votare al referendum e andare a votare sì, per ribadire con forza che la legge è uguale per tutti. Bisogna andare a votare - ha concluso Iannuzzi - perchè, come diceva il professor Vincenzo Buonocore, votare è sia un diritto che un dovere".

 

 

 

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