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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Elezioni regionali, De Luca contro il Pd: "I vertici hanno paura delle primarie"

Il sindaco di Salerno, in un'intervista al quotidiano Il Mattino, rilancia la sua corsa verso Palazzo Santa Lucia. Poi si difende dalle inchieste giudiziarie

Vincenzo De Luca torna a far sentire la sua voce sulle primarie del Pd, in programma il 14 dicembre,  per la scelta del candidato governatore della Campania. In un'intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino, il sindaco di Salerno ribadisce la sua intenzione di candidarsi per la seconda volta alla carica di presidente della Regione passando, però, questa volta (al contrario del 2010) attraverso lo strumento delle primarie e di voler allargare il fronte politico ai cosiddetti moderati. "Io - dice De Luca - dialogo con tutti e cerco il consenso di tutte le persone perbene, senza imbarazzi. Ai miei interlocutori pongo solo due condizioni: nessun rapporto con la camorra; nessun mercato politico. Per il resto, in una Regione come la Campania occorrerà uno sforzo gigantesco e unitario. Quanto alle primarie, saranno un passaggio politico importante, un momento di crescita e di partecipazione. Forse i vertici nazionali temono fenomeni multietnici o voti espressi a peso anziché a numeri. Ma io non ho di queste preoccupazioni. Andrà tutto bene. O meglio, faremo in modo che vada tutto bene".

Poi il primo cittadino lancia una stoccata al vertici del suo partito: "In questi anni è cambiato il mondo. Sono cambiate le forme della politica, i linguaggi, il rapporto tra leadership e cittadini. Ascolto a volte espressioni di nostalgia per il partito con la P maiuscola. Ho scoperto dopo anni che quel partito esisteva solo nella mia testa. Quel partito non c'è più, distrutto non da Renzi, ma da gruppi dirigenti di anime morte, che hanno prodotto negli anni centralismo burocratico, correntismo, doppiezza, e selezione “in negativo” dei gruppi dirigenti. Oggi non tutto è chiarito. Ritengo che sia irrinunciabile il valore della militanza. Occorre porre argine alla balcanizzazione correntizia e definire nuove regole certe per il pluralismo interno. E inoltre, occorre affrontare due nodi irrisolti: il rapporto fra centro e organizzazioni locali (mai più centralismo burocratico); e il rapporto fra azione di governo e territori. Mi auguro che l'azione di rinnovamento e anche di rottura operata da Renzi approdi oggi alla valorizzazione del merito, oltre i correntismi; e alla difesa dei valori, oltre l'anagrafe. È questa la sfida di leadership – di egemonia – che è di fronte al segretario".

Infine, sulle sue vicende giudiziarie, De Luca conferma: "Ribadisco, come sempre, il mio pieno rispetto per la magistratura e la sua autonomia. Il controllo di legalità è essenziale in un paese civile. Sono fra i non molti che hanno rinunciato alla prescrizione per decorrenza dei tempi. Detto questo, confermo che non solo non ho imbarazzo, ma rifarei dal primo all’ultimo tutti gli atti amministrativi. Sono orgoglioso di queste vicende giudiziarie, tutte legate o alla trasformazione urbana o alla difesa del lavoro. È la testimonianza di un impegno pubblico fatto di responsabilità, non di “paura della firma”.

Insomma, il sindaco è pronto a fare la sua parte per vincere le primarie del centrosinistra. Al momento i suoi unici competitor sono l'europarlamentare napoletano Andrea Cozzolino, la senatrice salernitana Angelica Saggese e l'outsider Michele Di Salvo. Ma intanto c'è chi attende il quarto uomo, magari un renziano.

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