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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Pontecagnano Faiano

Fonderie Pisano a Pontecagnano, altolà dei grillini: dura Legambiente

Dopo la provocazione del sindaco Ernesto Sica si accende il dibattito nel comune picentino sulla possibile delocalizzazione dello storico impianto salernitano situato nel quartiere Fratte

Dopo la disponibilità manifestata dal sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica ad ospitare, nel suo comune, le Fonderie Pisano di Fratte, al coro delle critiche lanciate dal capogruppo del Pd Giuseppe Lanzara si uniscono quelle del movimento “Amici di Beppe Grillo”. “Le sue dichiarazioni lasciano sgomenti e indignati i cittadini, visto il voto del consiglio comunale monotematico del 14 aprile 2016 che, all’unanimità e con il voto del sindaco, deliberava – ricordano - “che il Comune si opporrà in tutte le sedi opportune al trasferimento delle Fonderie Pisano a ridosso dei territori confinanti con il nostro Comune e ciò per le intenzioni e gli interessi pubblici ed economici che vanno tutelati; diffida tutti i Comuni confinanti con il nostro a non individuare aree a ridosso del Comune di Pontecagnano Faiano per la delocalizzazione della richiamata azienda.

Per i grillini nell’intervista rilasciata all’emittente locale LiraTv il sindaco Sica “getta letteralmente in fumo il deliberato del consiglio comunale sulle Fonderie Pisano, mostrando ancora una volta la più assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini ai quali pubblicamente erano state date rassicurazioni attraverso la delibera. Pontecagnano Faiano ha già dato troppo”. E spiegano: “Il cementificio, la fonderia di via Giulio Pastore e il mai sopito progetto dell’inceneritore di Cupa Siglia, fanno di Pontecagnano Faiano la meta preferita di impianti ad elevate emissioni inquinanti, condannando di fatto la nostra città a numeri di malati di tumore sempre più preoccupanti”. Infine ribadiscono sempre al primo cittadino la loro richiesta di istituire il Registro Tumori a livello comunale “trova risposta nelle dichiarazioni del sindaco che continua il suo mandato in senso contrario alle esigenze di cittadini che chiedono maggiore attenzione ai temi ambientali e della salute. Così come siamo stati impegnati in prima linea nell’ostacolare la realizzazione dell’inceneritore di Cupa Siglia, per il quale la nostra attenzione resta sempre alta, saremo altrettanto presenti nell’impedire che il nostro Comune o i comuni limitrofi al nostro territorio ospitino le Fonderie Pisano” concludono i grillini.

Altrettanto ferma la posizione del circolo di Legambiente” Occhi Verdi” che acconsentirebbe alla delocalizzazione delle Fonderie solo nel caso in cui essa avvenisse in un’area industriale, con un obbligo di ammodernamento dell’impianto che garantisca la salubrità dei lavoratori e dell’ambiente circostante, con conseguente e necessario controllo e monitoraggio continuo dello stesso. Solo la realizzazione di un polo meccanico di ultimissima generazione consentirebbe un impatto minimo e l’utilizzo di uno spazio minore e la possibilità di delocalizzare in località Sardone o località Cupa Siglia non ci sembra assolutamente rispondere a questi requisiti.  Per gli ambientalisti in attesa della definizione della nuova destinazione delle Fonderie, sarebbe necessario obbligare la proprietà a rispettare sin da oggi le norme già vigenti in materia ambientale per limitare da subito quelli che l’Arpac ha definito nella propria relazione situazioni “di immediato pericolo e danno per l’ambiente e la salute pubblica”.

A tal scopo prima ancora di decidere qualsiasi tipo di delocalizzazione ai confini del nostro territorio o addirittura all’interno del nostro Comune, come da qualche giorno il sindaco Ernesto Sica sembra valutare, auspichiamo un tavolo provinciale e intercomunale per affrontare tale emergenza. “Ben sappiamo – spiegano gli esponenti di Legambiente - che spesso non è il livello qualitativo degli impianti a costituire il problema reale bensì l’utilizzo che se ne fa. Ricordiamo infatti l’attività non sempre trasparente del cementificio, già esistente alle porte della città picentina, per il quale il Circolo chiede da tempo maggior controllo per evitare abusi e attività dannose per la salute pubblica. “Proprio in questi giorni il Comitato Salute e Vita di Salerno ha consegnato in Procura i dati relativi alle malattie e i decessi che potrebbero essere collegati all’attività delle Fonderie - ha dichiarato la presidente Carla del Mese - numeri che spaventano se tale correlazione dovesse essere dimostrata e che obbligano maggiormente il governo cittadino ad una valutazione seria e attenta della situazione oltre che ad una posizione forte e chiara che non lasci spazio ad inutili provocazioni”.

Dall'associazione ambientalista precisano: "Il nostro ambientalismo non intende ricadere nello storico scontro tra industrialisti e ambientalisti tout court, Legambiente non si oppone senza se e senza ma, in maniera cieca, a nuove realtà industriali, piuttosto pone limiti ed offre alternative. Questo è lo scopo dell'incipit del nostro comunicato: spiegare che a determinate condizioni questa delocalizzazione è possibile ma precisando altresí, poche righe più avanti, l'inadeguatezza delle aree fino ad oggi indicate".

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