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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Politica/Le nostre interviste/ Parla il presidente Luciano Provenza

Eletto consigliere comunale nel 2011 con "Campania Libera", di professione fa l’avvocato ed è professore di discipline giuridiche ed economiche. Oggi è il presidente della commissime Politiche Sociali

Luciano Provenza è il presidente della commissione Politiche Sociali del Comune di Salerno. Di professione fa l’avvocato, specialista in diritto di famiglia, ed è professore di discipline giuridiche ed economiche. Eletto per la prima volta consigliere comunale nel 2011 con la lista "Campania Libera", a sostegno della candidatura a sindaco di Vincenzo De Luca, è nipote del già sindaco di Salerno Vittorio Provenza.

Di cosa si occupa la sua commissione?

“Di tutto ciò che riguarda il sociale. Nonostante l’ amministrazione comunale abbia inteso investire in questo settore ingenti energie, sono sempre presenti in città condizioni di disagio causate dalla forte crisi che sta attraversando l’intero Paese. Nella commissione da me presieduta all’ordine del giorno sono sempre stati trattati problemi attinenti sempre e comunque la posizione dei più deboli”

C’è ne illustra qualcuno?

“Ricordo la mia prima battaglia per richiedere al Cstp l’installazione delle pedane elevatrici sui pullman per i portatori di handicap, oppure ci siamo occupati di tutte quelle problematiche legate agli sfratti esecutivi dagli immobili comunali. Ma non sono mancate riunioni aventi ad oggetto problemi etici quali ad esempio la possibilità di istituire anche a Salerno la "Sala del Commiato" per consentire a tutte le famiglie, anche a quelle non cattoliche, di commemorare i propri defunti. Poi, come commissione, ci siamo molto battuti per cercare di sostenere sia i reclusi del carcere di Fuorni, che vivono condizioni di disagio, sia i loro familiari”

In questi giorni di cosa vi state occupando?

“Adesso siamo concentrati su questioni sanitarie. Molti cittadini e anche operatori del settore fanno riferimento a noi per rappresentare le loro preoccupazioni a causa di decisioni dell’Asl non condivise come, ad esempio, il trasferimento di Senologia o del servizio psichiatrico. Insomma mi onoro di presiedere una commissione che tratta il disagio sociale a 360 gradi”

C’è qualcosa di cui è particolarmente orgoglioso?

“Per la prima volta maggioranza e opposizione grazie ad una mia iniziativa, che è nata anche dall’impulso degli amici Radicali, sono riusciti ad introdurre nello Statuto del Comune di Salerno il “Garante delle figure limitate alla libertà personale”. E' stato uno dei pochi provvedimenti, forse l'unico, approvato all'unanimità dei consiglieri"

Molto probabilmente il prossimo anno si tornerà a votare anche per rinnovare l’amministrazione comunale del capoluogo. Lei pensa di ricandidarsi?

“Ritengo l’impegno in politica doveroso per ogni cittadino. Ma ci tengo a chiarire che non necessariamente bisogna essere consiglieri comunali per adoperarsi in favore della comunità. Di conseguenza, non è assolutamente indispensabile avere un ruolo istituzionale per apportare benefici alla propria città”.

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