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Politica Agropoli

Intervista al sindaco Franco Alfieri: "Ecco come Agropoli è diventata una città turistica"

Il primo cittadino, che abbiamo incontrato nel corso del nostro tour nei comuni della provincia, rivendica il lavoro svolto negli ultimi anni annunciando, contemporaneamente, il suo appoggio al candidato sindaco del Pd Adamo Coppola

Mancano poco più di due mesi. E poi, dopo ben dieci anni, Franco Alfieri non sarà più sindaco di Agropoli. Già perché, come prevede la legge, per le città con un elevato numero di abitanti (in questo caso parliamo di circa 21 mila residenti) non è previsto il terzo mandato consecutivo per il primo cittadino in carica. E così la sua “pesante” eredità politica ed amministrativa potrebbe passare – se il prossimo 1 giugno arriverà il consenso della maggioranza degli agropolesi – al suo attuale vice sindaco Franco Coppola, candidato alla carica di sindaco per il centrosinistra. Alfieri, dal canto suo, continuerà a svolgere l’importante incarico di consigliere politico per l’agricoltura, la caccia e la pesca del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Nel corso degli anni la città di Agropoli è molto cambiata, soprattutto dal punto di vista urbano, diventando un punto di riferimento anche per tanti turisti, italiani e stranieri.

Sindaco, chiederle tutto ciò che ha fatto in dieci anni sarebbe troppo. In due parole?

“Ho garantito stabilità e concretezza al Comune di Agropoli e ai miei concittadini. Da un lato ho mantenuto i conti in ordine, dall’altro ho investito oltre 100 milioni di euro in opere pubbliche trasformando completamente la città”

Di quali cantieri è più orgoglioso?

“C’è l’imbarazzo della scelta perché sono state davvero tante le cose che abbiamo fatto per Agropoli: dall’acquisto del castello medievale alla riqualificazione della Fornace di Campamento, al progetto di valorizzazione della Baia di Trentova, alla costruzione di ben tre palazzetti dello sport e della nuova caserma della Guardia di Finanza fino alla realizzazione di diversi impianti sportivi per i nostri giovani. E potrei continuare ricordando le tante iniziative sportive, culturali e gastronomiche volte a far crescere sempre di più la città. Inoltre c’è il nostro mare”

Dica

“Abbiamo valorizzando questa importante risorsa per far diventare Agropoli una vera città turistica. E non solo d’estate. Grazie ai tanti eventi che vengono organizzati nel corso dell’anno vediamo arrivare turisti anche durante l’autunno, l’inverno e la primavera. Basti pensare che siamo passati, in poco tempo, da 600 a 2000 posti letto. La nostra è diventata anche una città dove la gente non viene solo per farsi il bagno a mare, ma anche per trascorrere il tempo libero, visitare il nostro centro storico, degustare i nostri prodotti caserecci”.

Da tempo, però, continua a tenere banco la questione della chiusura dell’ospedale. Una città turistica può rimanere senza il suo presidio sanitario?

“E’ stato approvato un atto aziendale che prevede l’autorizzazione in deroga all’apertura di un pronto soccorso con 20 posti letto e si sta andando avanti in questa direzione. Entro l’estate, come ci ha garantito l’Asl, avremo l’attivazione del servizio”  

Alle prossime elezioni amministrative lei ha deciso di puntare su Adamo Coppola, attuale vice sindaco di Comune di Agropoli. Perché questa scelta?

“Squadra che vince non si cambia. In questi anni Adamo ha lavorato insieme a me e agli assessori in grande armonia. Ha dimostrato impegno, passione, competenza e sono certo che sarà un bravo sindaco”

E lei, senza la fascia tricolore, cosa farà?

“Ho il privilegio di ricoprire l’incarico di consigliere politico del governatore della Campania per l’agricoltura, la caccia e la pesca. Sto già lavorando per valorizzare al meglio la Dieta Mediterranea, creare concretamente lo sviluppo delle aree rurali del nostro territorio, prevenire il rischio idrogeologico e anche promuovere il turismo rurale”

Il 30 aprile si svolgeranno le primarie del Pd. Perché ha deciso di appoggiare la candidatura di Matteo Renzi?

“Renzi è l’unico ad aver scosso il partito nel momento in cui era finito nel patano. E poi ha un modo diverso di approcciare la politica del Pd. Io ho deciso di scendere in campo e di candidarmi all’assemblea nazionale per dare un contributo generoso alla sua sfida. C’è bisogno di un forte radicamento territorio ed è nei momenti di difficoltà, come quello che stiamo vivendo, che deve uscire la classe dirigente per dar vita ad un partito vero”.

Buon lavoro

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